È stato nel pomeriggio di una domenica di giugno di quasi sei anni fa che mio figlio, a diciotto anni, si è suicidato.
C’era caldo e verso le due del pomeriggio, uscendo, ha detto: “Scendo un attimo, mamma”.
Ho risposto: “Va bene”.
Abitiamo in un condominio di cinque piani di appartamenti, con le soffitte e il terrazzo al sesto piano, lui è salito fino al sesto piano e si è gettato.
La prima a vederlo sono stata io, chiamata da un vicino che da sotto suonò il campanello.
Ricordo che appena lo vidi, non pensai che fosse morto, pensai a un colpo di sole…, quando capii, lo baciai dolcemente e restai un po’ vicino.
Lo guardai e gli dissi “Adesso tu puoi capire i miei pensieri, le mie mancanze verso di te, le mie tristezze… e anch’io purtroppo adesso capisco le tue mentre prima non avevo capito che potessero arrivare a tal punto…”.
Nei giorni successivi “ero in uno stato di grazia”, ricordo che ero lucida, avevo sempre la parola giusta per i miei cari, i suoi compagni di classe (frequentava la V^ liceo), i vicini di casa, che portavano chi un arrosto, chi un dolce, chi la pasta fatta in casa.
Al funerale, alla fine della messa, sono salita vicino all’altare, cosa mai fatta prima, e al microfono ho letto una preghiera per mio figlio.
Mi ero prefissa di non andare tutti i giorni al cimitero, vicino a casa mia, ma solo 3 volte a settimana, di salire ancora sul terrazzone del mio palazzo per stendere la biancheria e guardare le montagne e l’ultimo panorama che lui aveva visto…
Mentre i primi giorni dormivo e alla mattina mi svegliavo serena (forse facevo sogni meravigliosi, ma non li ricordo), ho cominciato a svegliarmi la notte e per riaddormentarmi pregavo, pregavo….
A poco, a poco ho cominciato a piangere, ma sempre da sola, in casa, e soprattutto in bicicletta nel tragitto poco trafficato per andare al cimitero.
Cominciavo a vedere le colpe: della scuola con i professori, dei suoi compagni, di mio marito, dei miei figli e soprattutto le mie…
Ho chiesto al mio parroco se conosceva una mamma che aveva avuto un figlio suicida, mi fece conoscere una signora che aveva avuto una figlia suicida per amore a 32 anni come avevo “capito” era stato per mio figlio.
Mi è stata e mi è tuttora di grande aiuto: ci siamo raccontate i nostri pensieri riguardo i nostri figli e le speranze per i rimasti…
A settembre qualcuno ha messo nella cassetta della posta un invito a una scuola di preghiera “Figli in Cielo”, tenuta dalla nostra Diocesi, come da altre in Italia.
Gli incontri sono un sabato pomeriggio al mese, ognuno racconta la propria esperienza e il sacerdote che coordina aiuta ad indirizzare i pensieri alla accettazione e alla fiducia in Dio. Alla fine dell’incontro viene celebrata la S: Messa con libera partecipazione.
Ho frequentato con la mia amica e abbiamo conosciuto altre mamme e qualche papà. Gli incontri mi hanno fatto bene perché mi hanno aiutato a considerarmi in compagnia, con altre mamme che avevano perso un figlio, o a seguito di un incidente stradale o per suicidio o anche per malattia o addirittura droga…
Ho frequentato per sei, sette mesi, però in me ormai stava salendo sempre più la consapevolezza delle mie mancanze nei confronti di quel mio figlio così sfortunato. A sette anni aveva avuto un tumore, un sarcoma che aveva colpito il femore, aveva “fatto” la chemioterapia, la radioterapia e infine gli era stata fatta una protesi all’anca.
C’erano poi stati interventi di allungamento della protesi (il ragazzo cresceva), una infezione e anche delle lussazioni.
Malgrado il tempo trascorso purtroppo a letto, ingessato dalla vita in giù, non aveva perso nessun anno scolastico.
Quell’anno l’avevo visto dimagrire, mangiare poco e non avevo capito niente…. continuavo a ripetergli di studiare di meno, ma lui non poteva correre e saltare come gli altri per “quella gamba”, allora studiava, speravo che la scuola finisse presto “per tirarlo su” e invece forse lui non voleva finisse, a scuola era il più bravo, si sentiva utile (era stato ammesso a sostenere gli esami finali con la media del nove malgrado il sette in ginnastica) e i suoi compagni ricorrevano a lui.
Si era innamorato e io non avevo capito a che punto … anzi una volta quando mi aveva detto “Chi vuoi che mi voglia con questa gamba!” io non ero stata molto convincente a rispondendogli::”Tu hai molto di più, vedrai che più avanti, quando le ragazze cresceranno, sapranno apprezzare quello che tu sei dentro…”, lui ne aveva avuto bisogno in quel momento, ma le ragazze, a quell’età, cercano il ragazzo forte e sano e mio figlio era un po’ zoppo.
Ero disperata perché mi rendevo conto che non ero riuscita a dargli la speranza, la fiducia nel futuro, forse perché ne avevo poca anch’io…
Il dolore mi saliva dentro assieme alla consapevolezza di non essere stata capace di aiutare quel mio figlio così forte da superare tante difficoltà, ma così buono e fragile di fronte alla vita… io, come madre, avevo creduto di far bene a rispettare i suoi silenzi invece di indagare, di aiutare….
Si faceva strada in me forte la certezza di non essere capace di educare e aiutare i figli rimasti, come non lo ero stata con lui e di essere colpevole anche nei confronti di mio marito perché come madre ero più presente a casa e quindi avrei dovuto accorgermi…..
Tutti continuavano i loro doveri quotidiani fuori casa e io i miei di pensionata casalinga… In casa c’era tanto silenzio e io non mi sentivo più capace di dare nulla, non ero riuscita a dare nulla, ho avuto paura di me, dei miei pensieri…
Il mio medico di base, poco dopo la morte di mio figlio, mi aveva dato un numero di telefono dicendomi di chiamare perché avrei trovato aiuto psicologico, chiamai progetto SOPRoxi e iniziai un “percorso”.
Ad aprile ho avuto la comunicazione da parte del Comune che mi era stato assegnato un piccolo appezzamento di terreno nell’ambito degli orti urbani vicini a casa mia.
Avevo fatto la domanda molto tempo prima, prima del mio lutto.
Non volevo più accettare, mio marito mi ha convinta.
Ho conosciuto altre cinque persone di altrettanti orti e ho iniziato il mio lavoro.
Sarebbe troppo lungo dire… ora posso dire soltanto che l’orto mi ha aiutato ad “accettare”.
Il ritmo delle stagioni e il rinnovarsi, sempre e comunque, mi hanno dato sicurezza e nello stesso tempo forza e fiducia.
I miei errori di “ortolana” dell’ultima ora sono accolti e anche a volte trasformati in qualcosa di positivo. Insomma mi sento “accettata” dal mio orto, che in cambio di poche cure, mi dona i suoi frutti e mi da’ la sensazione che nulla va perduto, tutto è prezioso.
Ho pianto molto in orto, quando ero sola, ma anche di consolazione.
Sono riaffiorati pensieri, ricordi, frasi dette da persone a me care, che erano morte, ma che mi avevano voluto bene. Frasi che credevo dimenticate e che mi avevano aiutato per il passato…
Ho sentito Dio, che, attraverso l’orto, voleva dirmi che mi vuole bene, che dovevo cercare di essere felice perché avevo avuto un figlio eccezionale che aveva sparso tanto bene con il suo impegno e le fatiche di ogni giorno. Ora mio figlio era con Lui finalmente sereno e in pace.
Sicuramente non era vissuto invano.
In orto mi faceva anche bene essere con altre persone, che di me non sapevano nulla e che erano tanto diverse da me.
Un po’ alla volta, lentamente ho cominciato a interessarmi degli altri e ad ascoltare, mi sono accorta che potevo rasserenare anche solo con un sorriso.
Fra i tanti consigli ricevuti mi sono ricordata che mia cognata, appena morto mio figlio, mi aveva consigliato di “fare” le cose che mi piacevano davvero.
Ho cominciato ad andare al cinema il venerdì pomeriggio (cinema offerto dal Comune a prezzo agevolato per gli anziani) da sola.
Ho ripreso i contatti con una mia amica del periodo dell’adolescenza e che era rimasta vedova. Ci siamo aiutate a vicenda e ora andiamo al cinema insieme.
Ultimamente ho ripreso a “lavorare a ferri” e mi gratifica vedere che riesco a confezionare qualcosa di bello…
Ho tentato di diventare volontaria ospedaliera chiedendo di andare in un reparto dove ci fossero anziani, però dopo un po’ di tempo ho dovuto rinunciare perché mi sentivo inadatta a consolare.
Da circa un anno insegno italiano e le altre materie in un doposcuola per bambini extracomunitari, che non conoscono bene la nostra lingua e questo mi ha aiutato a riconciliarmi con i bambini sani.
Io credo che il percorso psicologico con SOPRoxi e l’orto siano entrati nella mia vita nel momento giusto e assieme mi hanno aiutato ad avere ancora pensieri positivi. Sento che spesso sono felice e ringrazio, ringrazio per questa serenità che mai avrei pensato di poter recuperare.
Maria
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Sono Sara ho sognato mia madre defunta non riuscivo a accendere la luce perché non c’era corrente dicevo aia madre di aiutarmi ma non lo faceva secondo me succederà qualcosa perché ero disperata
Sono capitata per caso in questa pagina.
Vi confesso che sono una sopravvisuta. Avevo poco meno di 23 anni quando finii in coma farmacologico per aver tentato il suicidio con tutte le pillole di cui riuscii a disporre. Di quella sera ricordo che i miei ultimi pensieri erano rivolti sia al sollievo che avrei provato nel congedarmi definitivamente dalla vita.
Non provavo rancore verso le persone attorno a me.
Questo per dirvi che quando una persona si suicida, quando la malattia – perché è sempre una malattia a portarti ad annullare addirittura l’istinto di sopravvivenza insito dentro di noi – è così cronicizzata, non ci sono colpe. Quando mi sono risvegliata dal coma, portata in psichiatria, il mio primo pensiero fu come cercare di finire il lavoro. Ma ero sotto osservazione continua. Non so se furono i farmaci, il comportamento dei dottori o la terapia che fui costretta a seguire. Ma dopo mesi di tutto ciò, la sola idea di aver provato a mettere fine alla mia vita mi disgustava. Questo perché la depressione di cui soffrivo finalmente stava rispondendo alle terapie. Il mostro dentro la mia testa stava lentamente lasciando spazio alla mia capacità di raziocinio e pensiero.
Vedete, il suicidio è la forma terminale di una malattia. E nessuno dovrebbe colpevolizzarsi per questo. Né chi soccombe né chi poi si ritrova a raccogliere i pezzi. Vi ho letti tutti, e vi mando un abbraccio enorme.
Mi chiamo Alessia ed ho solo 14 anni per pensare cose come al suicidio, sono capitata in questa pagina per caso e mi sono ritrovata a leggere tutti i commenti attentamente, sollevandomi nel scoprire che forse non sono così sola come penso, ma questo non cambia la mia situazione.
Io sono stata davvero molto male negli ultimi mesi sia per via della scuola che per la famiglia, pensavo che con l’inizio dell’estate sarei migliorata ed è stato così per un po’ di tempo, ma ci sono ricascata di nuovo purtroppo…ogni volta penso che non avrò un futuro, tuttavia non do la colpa a me bensì a questa socìetà che sembra così crudele. Mi dico “voglio davvero partecipare a tutto questo? Non voglio diventare come quegli adulti con i volti spenti e che odiano la loro vita perchè non hanno realizzato i propri sogni…” La vita mi affascina, ma la morte di più! Non sono disperata, sono solo stanca e delusa da tutto e da tutti, quando ho parlato dei miei problemi ai miei genitori non ho trovato nessun porto sicuro, ma sono consapevole del fatto che se venissi a mancare ne soffrirebbero ancora di più se decidessi io stessa a metter fine alla mia vita.
Penso che solo le persone che stanno vivendo o che hanno vissuto la mia situazione possano capirmi, nessun’altro. Anche io vorrei andarmene per amore, sì perchè amo troppo questo mondo, pare che nessuno riesca ad aprire gli occhi ed accorgersi di quanto stiamo danneggiando la nostra casa, questo mondo mi sembra troppo piccolo per riuscire a contenerci tutti…
Cara Alessia, io credo che Soproxi aiuti soprattutto a rendersi conto di questo: che nessuno di noi è solo come pensa. Ci sembra di essere tanto unici, invece ci sono molte persone – spesso insospettabili – che affrontano gli stessi identici nostri dolori, angosce, paure, passioni.
Una mia carissima amica si è tolta la vita otto anni fa. Sua figlia, che allora aveva sedici anni e un dolore insopportabile sulle spalle, ieri si è laureata in medicina con il massimo dei voti. L’ho vista, ho visto la sua felicità, la soddisfazione di stare al mondo.
La vita è strana… Io, a quattordici anni, provavo a immaginare il mio futuro; quasi tutto è andato in maniera completamente diversa rispetto alle mie previsioni. Non dico meglio o peggio, dico solo *diversamente*. E anch’io pensavo spesso al suicidio; mi incuriosiva, lo trovavo… “affascinante”. E adesso ho quasi 60 anni e sono ancora qui, grazie al cielo.
Qualche volta stare al mondo è una pena, sì. Ma non è SEMPRE una pena: a me sembra che sappiamo troppo poco per essere pessimisti, anche riguardo al nostro bel pianeta in pericolo. È giusto, è normale, è logico preoccuparsi, abbiamo tutti molte cose di cui preoccuparci.
Però non abbiamo ragione di _disperarci_: lo ripeto, sappiamo troppo poco.
Qualcuno inventerà qualcosa di straordinario, magari.
Per esempio, ora è saltato fuori un nuovo enzima che si mangia la plastica in un sol giorno.
Non possiamo escludere che oggi ci sia già in giro qualche grande genio, un grande anticipatore, capace di vedere al di là dello spettro, di far sbocciare un’idea nuova di bellezza, di felicità. Potresti anche essere tu, quel genio.
Possiamo provare a lavorare per il bene, a prescindere. A fare anche piccoli sacrifici che sembrano inutili, farli come fossero preghiere.
Cerchiamo di essere curiosi, di imparare tutto quel che si può, ma teniamo presente che è sempre pochissimo.
Quando senti troppo forte il desiderio di andartene, prova a venire a parlare con Soproxi. Prova a regalarti un altro giorno, un’altra settimana. Il mondo non è ancora troppo piccolo, forse non lo sarà mai, forse tutto cambierà ancora in modo imprevisto.
E se ti sembrano solo parole inutili, ti chiedo perdono e spero che altri sappiano dirti di più e di meglio… Ti abbraccio
sei un angelo ♥️
Ricorda qualsiasi cosa ci succede nella nostra vita possiamo sempre ricominciare, queste parole, tienitele sempre a mente. Dagli errori possiamo trovare delle opportunità, nuove strade e nuovi volti, la vita è difficile ma anche tanto bella, non mollare mai, sii forte. Un abbraccio.
Ciao Alessia, il consiglio più grande che posso darti, ascolta musica, c’è l’infinito, prendi la parte buona degli artisti, potresti iniziare con louis armstrong, leggi un po la sua storia. Impara uno strumento musicale, troverai molto conforto in ciò. Ognuno di noi ha un percorso, non abbiamo gli stessi punti di vista. Ma l’importante è capire e apprezzare quelle piccole cose della vita. La tua sensibilità è importante. Non escluderla. Trova altri ragazzi che suonano, forma un gruppo! E se ti piace dipingere, potresti farlo. Pensa ad avere una bella infanzia per poter avverare i tuoi sogni. Un caro saluto ☀️
Mi chiamo Marika, ho 23 anni quasi sui 24. Sono capitata anche io per caso su questa pagina. Ho sentito tutto il dolore di questa madre che ha perso il figlio, spesso vorrei farla finita anche io in qualche modo..porre fine alla mia vita di merda che non ha più un senso. Sono bloccata con gli esami da tempo e non riesco più ad andare avanti, ho perso tutti gli amici che avevo e sono sola, ho un fidanzato che non sa affrontare le situazioni e sparisce..allora mi chiedo che senso ha vivere se questa non è vita? Però penso a quanto possono soffrire mio padre e mia nonna se faccio un gesto del genere, è solo per loro se io sono ancora qui.
Cara Marika,
ho aperto questa pagina perché volevo capire un po’ di più i sentimenti di chi si sente sull’orlo di un baratro e i pensieri che portano al superamento della paura di porre fine alla propria esistenza!
Ho un amico di 22 anni che si sente un po’ come te!
Non so perché gli esami, il lavoro,gli amori sbagliati o perduti, le amicizie o i progetti vari possano mai essere una ragione valida per fare un passo del genere!Ci può essere sicuramente dolore, delusione, sofferenza e tristezza legato a tutto ciò ma sacrificare la propria vita sull’altare di queste cose è davvero un prezzo troppo alto da pagare.
Siamo tutti dei contenitori emotivi ma non siamo fatti dello stesso materiale, c’è chi è un vaso di fragilissimo cristallo e chi di metallo resistentissimo ,ma le condizioni per non infrangersi ci sono per chiunque , a volte non è facile ma bisogna continuare a cercare il proprio posto sicuro in cui far emergere la propria bellezza e custodirla!
È un po’ come quando si impara a camminare, inizialmente si è deboli e incerti sulle proprie gambe ma poi continuando a provarci si diventa più forti, stabili e sicuri, così ogni giorno deve diventare un ‘occasione per far irrobustire la corazza che aiuta ad affrontare il mondo.
Allontana le persone, le cose e i progetti che ti fanno soffrire, trovane altri e poi altri ancora e sollevati perché tu vali tantissimo e sei preziosa
La vita è fatta così: si cade e ci si fa male, ma se ti arrendi e non ti rialzi non conoscerai la gioia di riuscirci e da lì non si possono avere ripensamenti perché non si torna indietro
Ti auguro la capacità di trovare la tua strada sicura e soprattutto di non arrenderti mai
Ciao Marika
Mi chiamo Daniele .
Ho letto questi pensieri e queste testimonianze per caso.
Stavo cercando un articolo su Gustav Jung.
Sono un tuo coetaneo , Veneto.
Dobbiamo aiutarci.
Ciao a tutti. Non so se questo commento verrà mai letto ma oggi mi è venuta voglia di liberarmi di un peso , anche se solo dietro ad un telefonino e al cospetto di persone che non conosco.
Sono un sopravvissuto. Tre anni e mezzo fa ho tentato il suicidio. Son volato dal terzo piano di casa facendo un volo di 7 metri. Mi son rotto un po’ tutto. Gamba, piede , bacino, coste. Il femore era completamente disintegrato. Ci sono volute tre ore per metterlo a posto. Ho dovuto passare 64 giorni fermo in un letto e 6 mesi in casa perché la mia condizione clinica mi consentisse di tornare ad uscire con relativa tranquillità.
Avevo 24 anni. Non fu un gesto dettato dall’istinto e dalla disperazione del momento. Fu un gesto precipitato sicuramente da una situazione di fragilità che mi portavo dentro da almeno 6 anni e al quale sono giunto con lucidità. Fa strano dirlo. Nessuno sa il motivo di quell’incidente se non i miei genitori.
Nel corso degli anni avevo pensato spesso ad un epilogo di questo tipo. Ma non ero mai arrivato ad un punto tale da volerlo davvero mettere in atto.
È difficile dire che cosa abbia provato nei giorni precedenti. Ricordo un senso di scoramento. Disperazione. Angoscia. Non riuscivo più a mangiare. Dormivo male. Ed ero riuscito a mascherare tutto ciò. Nessuno si era accorto di nulla, nessuno sospettava nulla. Quel freddo pomeriggio di tre anni fa avevo deciso che non ne potevo più di soffrire. Ricordo quelle sensazioni. Durante la giornata nelle ore che precedettero il mio gesto avevo palpitazioni di continuo. Quel che ricordo meno furono gli ultimi minuti. Ho in testa solo immagini sfocate. Avevo sconfitto la paura. Paradossalmente ero felice perché sapevo che di lì a poco ogni sofferenza sarebbe scomparsa.
Mi han detto che sono un miracolato. Che qualcuno lassù , se mai davvero qualcuno esista, ha fatto sì che io non morissi o rimanessi paralizzato. Che mi ha “appoggiato “ sul suolo evitando un impatto più duro che avrebbe avuto conseguenze irreversibili. Io non so se tutto ciò sia vero. Ovvio che non posso saperlo. Ma non nascondo che all’inizio mi piaceva crederlo e mi ha aiutato ad andare avanti. Ad oggi son sincero. Ed è un pensiero che ho maturato nel corso degli ultimi due anni soprattutto. Non ne sono certo. Perché la mia vita non ha svoltato. E mi ritrovo costantemente a combattere contro demoni interiori. Sono arrivato ad una conclusione. Perché oramai mi conosco al punto tale da sapere le mie capacità e i miei limiti. Combatto da talmente tanti anni che oramai la situazione si è cronicizzata. Io so che sicuramente non riuscirò a sconfiggere questi demoni. Ho imparato a conviverci. Non nascondo che a volte riesco a metterli da parte lì in un angolino della mia mente. Ma è altrettanto vero che su 7 giorni a settimana in 5 almeno combatto una lotta che so di non poter vincere. E che porto avanti perché forse nel mio subconscio spero ancora che mi arrivi un segnale , un qualcosa che avvalori la tesi di coloro che hanno detto che son sopravvissuto per una ragione.
Ci sarebbero tante altre cose da raccontare ma non basterebbe una giornata. Ai genitori di coloro che hanno perso figli mi sento di dire solo una cosa: non sentitevi in colpa se non avete saputo cogliere segnali. È impossibile. Siate forti. Non mollate. Vi abbraccio tutti . Nella speranza che la vita possa tornare a sorriderci. E che qualcuno lassù , chiunque esso sia, ci ascolti
Ciao Federico ho letto ora la tua email, mio figlio aveva il tuo stesso nome e si è suicidato un mese fa, la disperazione per questo gesto mi ha gettata in uno stato di dolore infiniti e la domanda che mi faccio ogni attimo è :perché, perché non ho capito il suo disagio, il suo dolore profondo, non avrò mai risposta. Federico aveva 43 anni.
Federico, la tua storia mi ricorda tanto quella del mio compagno suicidatosi 3 mesi fa. Stesso piano, stessa età. Purtroppo lui non ce l’ha fatta e mi ha lasciata dopo quasi sei anni in cui siamo cresciuti insieme e ci siamo amati immensamente. Il dolore che provo mi porta a pensare, durante le mie crisi, di voler emulare il suo gesto ma ciò che mi frena è il dolore che arrecherei a chi mi vuole bene come la sua morte lo ha arrecato a me: senso di disperazione, abbandono, tradimento. Vivo sul filo del rasoio, incapace di “decidere” che strada prendere perché quando l’angoscia e la sofferenza mi soprassalgono, è lì che la mia mente si annebbia. Ti prego, sii felice di essere ancora qua su questa Terra, Mattia non ha avuto la stessa opportunità. Ti prego, coglila. Avrei tanto voluto che fosse andata così, a buon fine. Mi manca immensamente e da quel giorno la mia vita si è stravolta e io mi sento un vuoto incolmabile dentro. Aiutati ad aiutarti, fallo un pochino anche per Mattia. Un grandissimo abbraccio.
Caterina ciao, ti abbraccio forte anche se solo virtualmente. Vorrei poter avere modo di parlarne con te, potrebbe aiutare entrambi.
Ciao Federico, leggo oggi il tuo messaggio a distanza di soli 6 mesi dalla morte di mio figlio Marco. Avrebbe compiuto 29 tra due giorni,il 4 luglio, ha scelto di strozzarsi al capezzale del suo letto. Nel momento in cui l’ho trovato ho immediatamente avvertito un dolore immenso e il fallimento di genitore. Non avevo mai compreso il suo tormento ne l’aveva mai manifestato, si era laureato, fatto anche la specialistica in agraria e scienze botaniche e ambientali, era molto riservato ma nello stesso tempo gioviale con noi in casa… Ci ha lasciato in un dolore immenso e con i tormento di una vita che non sarà più la stessa, non c’è momento che non ricordiamo e non avvertiamo la sua assenza. I
Ormai sia io che il padre ed i miei figli, Stefania e Lorenzo, vivremmo per sempre con mezze felicità e mezze serenità perché una parte di esse sono morte insieme a Marco. Ti abbraccio fortissimo e ti auguro ogni bene vivi anche per Marco e per tutti quelli che non ci sono più, regala con la tua vita qualcosa di bello anche per noi genitori orfani.
Federico, sei un bravo ragazzo, perché solo persone che hanno questi sentimenti meritano di vivere. E devi avere la forza di andare avanti e combattere definitivamente i tuoi demoni. Mio figlio Michele ha deciso di impiccarsi con una catena a soli 22 anni, il 6 maggio 2021. Il mio cuore si è rotto nel momento in cui l’ho visto e l’ho afferrai per le gambe per sollevare il suo corpo, perché pregavo e speravo che non fosse morto. Il suo papà era appena venuto a mancare 8 mesi prima per un cancro, il Covid ha messo in ginocchio la nostra attività. I debiti e la situazione che si è venuta a creare fu disastrosa, e mio figlio probabilmente non ha visto vie di uscita.
Ricordati Federico , una via di uscita c’è sempre, basta aspettare e nel frattempo assapora quello che la vita ti dà. Anche piccole cose. Mio figlio Michele, non ha provato ad immaginare l’enorme dolore che ci ha dato, a me che ero sua madre e sua sorella ancora 17enne. Ci manca tanto, e non c’è giorno che non pensi a lui. Certe volte mi chiedo, se veramente ci dia qualcosa nell’aldilà, ma se così fosse, mio marito Luigi avrebbe dovuto fermarlo, invece niente. Adesso i nostri due uomini non ci sono più. E la nostra sofferenza non finirà mai. Questo ti dico Federico, i tuoi genitori penso ti siano vicini e sarebbe stato per loro un dolore immenso perderti.
Federico vivi, vivi per tutti quei ragazzi che non sono stati fortunati come te. E se è successo tutto questo vuol dire che una ragione ci sarà sicuramente, devi solo saper aspettare. Ti auguro tanto affetto e tanto amore. Una mamma che sta soffrendo. Isabella
Signora per quanto possa significare poco, io leggendola ho pianto. La abbraccio forte, davvero fortissimo. Cerchi di non mollare. Da mamma a mamma.
Caro Federico anche io sono un sopravvissuto,defenestrato da 8 metri il 07/01/2021 3 interventi tra poco il 4 per rimuovere dei mezzi di sintesi al braccio destro fortunatamente cammino ancora,il dolore fisico c’è stato ma mai quanto a quello mentale capisco bene i nostri demoni con cui convivere, però se siamo ancora qui a combattere vuol dire che qualche angelo custode c’è stato veramente e aveva altri programmi per noi. Nella “rinascita” dopo l’evento ho cominciato ad apprezzare di più le persone e le cose che ho a disposizione (sono un po’ lamentoso ma comunque buono) questo fa sì che giorno per giorno ho la forza e la voglia di combattere e se mi paragono ora con le altre persone non vedo differenze anzi ho sviluppato una maturità maggiore a prima, questo per dirti che tutti combattono ma forse noi più di buon cuore ci rimettiamo di più. Detto ciò ci è stata data una seconda possibilità e anche quando i demoni mordono abbiamo gli strumenti per combatterli NON MOLLARE. Per i familiari di chi purtroppo non c’è la fatta vi mando un abbraccio forte.
Ciao Federico,
hai mai pensato che la tua esperienza potrebbe essere utile per altri giovani che si sentono come te e alla fine rinunciano a lottare? Tu sei molto importante, davvero, molto più di quanto tu creda, ci sono così tanti giovani al mondo che si sentono fuori posto e se non hanno una guida che ritengono idonea è così facile perdersi nei meandri dell’oscurità dell’animo, in questo tempo dove solo ciò che si può sfoggiare sembra avere valore è così bello sapere che c’è chi come te sfida l’oscurità che ha dentro per rendere ogni giorno la sua vita migliore. Senza speranza ci sentiamo finiti e inutili al mondo, ma c’è sempre qualcuno per cui siamo importanti e che ci ama profondamente, spesso non lo vediamo e non lo capiamo subito, è difficile ma a volte bisogna sapersi accettare semplicemente per quel che si è con i propri limiti, se teniamo gli occhi aperti e impariamo ad amarci sapremo cogliere il bello della vita che è dura per tutti quanti in un modo o nell’altro, sono così felice che tu abbia la voglia di lottare perché la vita è fatta di tante cose e quando arriveranno quelle belle capirai quanto è valso la pena mettercela tutta per riuscire a viverla.
Federico, qualunque siano i tuoi demoni, la tua meraviglia li supera tutti. Nelle tue parole c’è la vastità di un Uomo che può aiutare molti ragazzi a capire i propri dolori, le proprie paure e la forza che nonostante tutto resiste in loro. Sicuramente qualcuno ti ha adagiato al suolo, perché la tua vita può veramente portare luce e gioia in chi non sa riconoscere i propri demoni. Chiunque sia quel qualcuno lo ringrazio per averti salvato e dato la possibilità di lottare con noi valorosamente. Tu porti a spasso i tuoi demoni. Tu sei una meraviglia. Ti abbraccio forte forte forte.
Ciao Federico. Questa estate ho perso il mio compagno di banco delle superiori. Fai qualcosa che ti può far stare meglio, tieni lontano i demoni in maniera pacifica, fai un giro in bici, vai al mare se ti è possibile. Gratifica il tuo tempo. Un caro saluto ☀️
Ciao, sono capitata per caso su questa pagina, cercavo un metodo per perdonarmi che si chiama perdono massimo, ma non l’ho trovato, invece ho aperto questa pagina .
Spero che ora tu stia bene.
La sofferenza non appartiene alla nostra vera natura, è un’anomalia.
Ti auguro il meglio, dal cuore
Per affrontare la vita bisogna avere tenuta mentale, se il cervello nn ce la fa capita che si va in blackout. La soluzione va trovata cn uno psichiatra competente.
Ci sono dei momenti in cui si crede di non poter fare più niente ci si sente così stanchi di combattere sempre senza tregua. Oggi ho provato a chiamare delle persone che conosco per parlare un po ma nessuno era disponibile. Quindi anche la consapevolezza di dovercela fare da sola di trovare la forza dentro di me. Di solito c’è ma poi ci sono quei giorni che mi sento stufa e che sento che tutti gli sforzi che faccio sono inutili. Mi sento debole e di non poter fare nulla. Sono dieci anni che quando ci sono quei momenti penso di dire basta, prima erano più duri. Poi mi sono sempre rialzata e ho cercato nuove strade. Voglio vincere questi demoni che ogni tanto mi vengono a trovare e voglio sentire il valore della mia vita sempre. Leggendo queste esperienze e drammi vedo quanta sofferenza c’è e il più delle volte si nasconde per vergogna o paura di non essere ascoltati. Proprio per il rispetto della vita e di tutte le persone che hanno questi momenti bui sarebbe bello poter dire SI STO SOFFRENDO, FA MALE ma non mollerò posso essere un esempio e dare una speranza. Voglio che questi demoni non mi spaventino più. Devo vincere assolutamente.
Mi chiamo Nermina ho 33 anni, separata mamma di un ragazzo di 12anni. Dietro porto un matrimonio di insulti, offese e umiliazioni agli quali mio figlio ha sempre partecipato, purtroppo. Leggendo questa storia mi ha toccato il cuore, e mi rendo conto che io in tutto ciò sono fortunata e nonostante tutto mi ci trovo nelle tue parole. Dopo 12 anni di matrimonio mi stavo consumando, non dormivo, mangiavo ma dimagrivo a vista d’occhio e piangevo sempre. Mio figlio era ed è la mia forza, quando mi alzavo alla mattina era per lui, perché per me non lo avrei fatto. Chiedo aiuto al telefono rosa io e mio figlio non ce la facevamo più. Volevo uscire di quella casa, ma niente visto che non mi picchiava dovevo arrangiarmi trovare un avvocato e cavarmela. L’ho fatto, per un anno è stato con noi nella casa, era un incubo ancora più grande di prima. Nostro figlio sempre li a chiedersi se suo padre gli volesse bene. Sono rimasta male, malissimo, delusa, tradita non solo da un ex che sapevo dispettoso e senza scrupoli, ma anche la sua famiglia, che da sempre presenti a non salutarti per strada a non farsi sentire con il nipote ecc. Questo padre che viveva con noi ma noi di lui avevamo paura. Gomme a terra, […] Arriva febbraio mio figlio lo vedo stanco, deluso dice non è cambiato nulla, papà è sempre uguale. […] Non mi vuole bene, ma certo che ti vuole bene è solo un tipo strano dico io. 21 febbraio viene a prenderlo che non si reggeva in piedi io mi rifiuto di dargli un figlio in quelle condizioni. Mi ha insultata in tutte le maniere sotto casa ma per fortuna il mio figlio era da un amico. Dopo che lo mandato via dopo un po’ arrivò la quarantena, nessuno chiamava nessuno chiedeva per questo figlio anche se io gli scrivevo e gli dicevo che suo figlio ha bisogno di lui. Aveva bisogno di amici di uscire di compagnia, ma non si poteva. Non voleva più uscire di casa. Arriva il maggio sempre più chiuso in se stesso mi disse una frase che mi colpì molto tanto da chiamare la psicologa e le dissi che le cose vanno male non so come fare. La scuola, beh non aveva voglia di fare nulla, allora trovo una ragazza per aiutarli , si conoscono e si vogliono bene ho detto gli farà bene. Lunedì 11 maggio alla sera dico andiamo a fare una passeggiata come spesso facevamo, ma non vuole. In qualche modo lo convinco e usciamo na non era contento. Tornati a casa gli dissi che aveva la verifica domani lui mi rispose tranquilla vedrai che domani andrà tutto bene. Prima mentre camminavamo abbiamo parlato dei incidenti di diverse tipologie e come a volte le cose vanno male e lui mi chiese ma se si casca dal poggiolo tipo il nostro ( secondo piano ma rialzato fa quarto piano) uno muore beh difficile rispondere ho detto pensa a tuo zio che ha fatto incidente con la moto fatto un volo di 15m stato in coma 2 mesi ora cmq non è più lui anche se cammina, parla, lavora. Non ho trovato nulla di strano noi parlavamo di tutto. Lui è un ragazzo molto sveglio, intelligente, bravissimo con i computer nonostante la sua età. Ha una testa più grande di quanto è veramente. Niente andiamo a letto alla mattina mi alzo a le 5 devo andare a lavorare. Verso le 7 gli scrivo lui mi risponde. A le 7 e un quarto circa mi chiama la mamma del suo migliore amico. Mi dice che suo figlio ha ricevuto un strano messaggio tipo un addio le dico mi fai piacere vai a controllare. Ma ero vicino a casa, chiamo mio figlio subito ma non risponde. Dico al capo devo andare, devo controllare. È stata una scena raccapricciante. Non riesco a non pensare ogni giorno. Arrivo accosto al marciapiede vado verso il cancello e vedo che mio figlio è seduto su lo scivolo davanti ai garage pieno di sangue. Era un incubo, ma in questo incubo il mio urlo si è sentito. L’ho abbracciato e lui mi ha detto no mamma non mi toccare mi fai male. Vedevo che era senza denti, pieno di sangue ovunque. Non sapevo non credevo, non riuscivo ne piangere ne parlare niente. Lo fatto sdraiare e gli dissi di non muoversi, in unattimo sono arrivate decine di persone, diverse macchine di polizia ,ambulanza. Siamo stati fortunati lui oggi è qui con me e sta bene, ha avuto un angelo custode con se . Siamo seguiti da psicologa, assistenti sociali ecc. Ma io mi sento così sola e ho paura per domani, sempre ogni giorno. Sono rimasta senza lavoro, suo padre non è cambiato di una virgola. Però mio figlio ci tiene, un giorno con il suo papà meglio che una settimana con me. Ma per fortuna c’è. Ma io ho tante cose su le spalle tanti pensieri senza soluzione, pensieri con quali non vorrei vivere per tutta la vita. Sono stanca, molto stanca e vedo che nonostante tutte queste persone, nonostante tutto questo che è successo io devo cavarmela da sola. Non mi sento tutelata, non mi sento al sicuro. Vivo nella paura anche se forse non ha senso. In 6 mesi ho fatto tanti di quelli giri, ho passato tanti di quelli posti mi sento una palla che la sbalzzano di qua e là, ma nessuno ti dice tranquilla che ti aiutiamo anzi ti dicono mica facciamo i miracoli. Non credo quando vedo mio figlio sorridente, dubito, perché anche prima era sorridente. Non sono serena sotto doccia, in bagno, chiusa in cucina a cucinare, scendere a portare giù le mondizie. Non sono serena, anche se sono immensamente grata a Dio perché me lo ha salvato ma sono terrorizzata che ci ritenta. Sono preoccupata per quanto tempo lo potro controllare, quando tra non molto sarò costretta a lavorare, e come con quale coraggio , sono da sola, sola in tutto non so come fare. Sono solo tanto stanca ho paura di cedere, e non posso non devo. Stare a casa tutti i giorni non mi fa bene, penso, penso, penso. Poi rido, poi mi butto giù, poi mi rialzo. Vai dalla psicologa e lei ti ricorda sempre tutte le volte che tuo figlio ha tentato il suicidio, come se io non lo sapessi, ma cmq siamo sempre noi due soli a cavarsela. Nessuno fa niente ti sbalotano qua e là e basta. Ho letto la tua storia in lacrime perché io dovrei essere contenta e soddisfatta e tu quella che con il suo dolore dovra convivere. E io nonostante tutto ho i giorni che mi fa male il petto e non ho aria, perché non ho aria se sono stata così fortunata e mio figlio miracolato. Perché….non lo so.
Ciao sono Sara mamma di un ragazzo di 13 anni che si è suicidato 6 mesi fa buttandosi da un cavalcavia alto 33 metri. Nessun Angelo custode me lo ha potuto salvare.
Vado indietro e cerco il perché e non riesco a trovarlo. Io e il mio ex marito andiamo d’accordo, dal punto di vista economico non ci manca niente anzi siamo privilegiati. Mio figlio aveva molti amici di lunga data, non c’erano problemi di bullismo. Era molto intelligente ma “pigro” a scuola. Ora so che forse quella pigrizia veniva da demoni che aveva in testa. Dopo aver letto tanto e pianto tanto sono arrivata alla conclusione che alcuni di noi probabilmente nascono con un killer silenzioso dentro. Una vocina più o meno forte che ti dice che non vali niente, che non vale la pena di vivere, che sei stanca e non ce la farai a riprenderti, che è meglio far fare agli altri perché tutti sono più bravi di te, che nessuno ti aiuterà, che nessuno è in grado di aiutarti e inizi il conto alla rovescia aspettando con ansia il momento in cui i tuoi occhi si chiuderanno per sempre. E a volte questo momento così atteso sembra insopportabilmente lontano. Questo killer è il nostro nemico numero 1. Bisogna riconoscerlo e smascherarlo perché quello che ci racconta non è vero. Siamo persone e ogni persona vale semplicemente perché esiste, non c’è bisogno di prove… la stanchezza se ci si riposa passa … è improbabile che tutti gli altri sappiano fare tutto meglio di noi… e anche se fosse è improbabile che siano a disposizione al momento giusto nel luogo giusto. È vero che non siamo necessari, la vita va avanti anche senza di noi, ma siamo insostituibili. Mio figlio per me rimane insostituibile, io per i miei genitori e mia figlia sono insostituibile. Queste sono le certezze che mi permettono di smascherare il mio killer ogni giorno, sto insegnando a mia figlia più piccola a riconoscerlo a riconoscere le menzogne che ci racconta e a non credergli. Avrei voluto sapere queste cose prima, quando mio figlio era vivo… ti insegnano a cambiare pannolini ma non ti dicono che già a 10 anni un bimbo su quattro pensa al suicidio…
Cara Sara capisco il tuo dolore perché è anche il mio, mio figlio Federico si è tolto la vita un mese fa, aveva 43,credevo fosse felice della sua vita, faceva il fumettista, viveva da solo, ma non era così e io non mi sono accorta di nulla e ora mi faccio sempre la stessa domanda :perché? Ma la risposta non ci sarà mai.
Ciao Sara
Mi dispiace molto per la tua storia. Ringraziamo Dio (per chi crede) che nel male lui è vivo per fortuna. Non bisogna mai mollare. Sei una Donna forte. Ci vuole solo pazienza vedrai che passerà. Aldilà di tutto è davvero brutto leggere questi racconti mi ritrovo su questo un po’ per caso. Ho perso una vicina a luglio 2021 e mi manca in lei rivedevo a tratti mia Nonna. (vicina 67 anni). Mi ritrovo qui per capire le persone e i loro lutti. Sto trovando delle risposte che da una parte mi danno sollievo e mi fanno sentire meno la solitudine ma dall’altra sono una spada nel cuore leggerle.
Sarebbe bello comunque fare un gruppo e rimanere in contatto tutti. Io “odio” le persone tristi. Mi spezzano il cuore. Leggere le vostre storie mi fà pensare…
Cari amici, vi voglio bene.
Sono grata di essere qui, un giorno dopo l’altro. Ho fiducia in voi, in chi legge, in chi ha bisogno di amore, perché in fondo ne abbiamo bisogno tutti come l’aria che respiriamo. Credo in voi e sono grata di tutta questa vita che torna e torna e torna ancora, oltre il dolore e la perdita e l’oblio e il buio.
Vi abbraccio con tutta me stessa.
Ciao a tutti,mi dispiace molto per tutte le persone che sono venute a mancare per via del suicidio,ma io vi voglio dare un consiglio…Siate sempre positivi,nel caso della signora Maria,voglio dirle ma dire anche a voi,che dovete essere positivi,se una persona a voi cara sì è suicidata,avrà avuto una difficoltà molto grande….Pregate sempre e comunque,e siate positivi sempre e comunque…Un carissimo saluto…KarolaKawaiiTV
Salve a tutti,ho 36 anni e da quando avevo 17 anni, fino ad oggi ho avuto ben 9 depressioni tutte superate, l ultima nel 2017 e durata 8 mesi e’ stata durissima, questa ultima invece che mi è venuta dai primi di settembre mi sta letteralmente uccidendo dovuta a problemi di esami medici cardiologici e i reni,in questo caso e subentrata oltre alla depressione anche una forte ansia che riesco a tenere a bada solo con lo xanax con poche goccie,in pratica io capisco la sofferenza di una perdita di un familiare o, di una persona cara per suicidio, ma vi posso assicurare che ne ho passate tante, vi posso dire cosa si prova nel volerla fare finita per sempre, inanzi tutto non è un gesto egoistico verso qualcuno, si soffre in modo infernale, io mi sveglio di notte anche 15 volte con attacchi di ansia, un genitore non si deve assolutamente sentire in colpa,sembra di essere all inferno con crisi di pianto e nel mio caso dovuti anche a rimorsi per aver fatto una vita sregolata, cibo alcool,fumo, pressione alta che non sapevo di avere, alla matti a mi alzo con l ansia e crisi di panico, pomeriggio uguale con pianto di almeno mezz ora, la sera riesco a star benino dopo una doccia,ma da quando vado a letto tutto ricomincia, così tutti i giorni, io ho detto apertamente ai miei genitori e ai miei fratelli, che se dovesse capitarmi di farla finita non sarebbe per niente colpa loro,glielo dico sempre, l ultima volta l avevo superata dopo 8 mesi ma i problemi erano briciole in confronto a questi,sono credente e la mia paura è che dovrò aspettare per rivederci tutti insieme se dovessi soffrire da non farcela, vi elenco i sintomi di un depresso ansioso:
Costante ansia che non ti molla e sempre lì
Depressione
Non riesci più a sognare durante il sonno e dormire rilassato, dal momento che ti svegli caso mai facessi un bel sogno, arriva subito l ansia per il ritorno alla realta,
Poco appetito e difficoltà nel andare di corpo per il nervoso
Crisi di pianto che tolgono il respiro
Paura costante, nervosismo
Trascurare le cose semplici, per esempio la pulizia della stanza o, il giardino da tagliare
Mancanza di stimoli, ti passa la voglia di fare tutto.
Ecco pensate tutti queste emozioni che vi martellano la testa ogni giorno ad ogni ora ad ogni minuto, e capirete il perché il suicidio non sia per far un torto,anzi non vorresti farlo ma non vedi la soluzione in quel momento
Quando i giorni, i mesi passano e non vedi cambiamenti e veramente dura, io se un giorno dovessi suicidarmi, con tutti questi sintomi sarebbe l ultima cosa a cui pensare di fare un torto a qualcuno, dovete pensare a quanto hanno sofferto i vostri cari prima di aver commesso il fatale gesto,la sofferenza che portavano dentro e finita con loro,mio fratello capisce la mia sofferenza però dice che se facessi il gesto, porterei un vuoto in famiglia,tengo duro finché riuscirò, però se non dovessi farcela voglio che tutti sappiano che ci ho provato a non vivere, ma sopravvivere
Mi dispiace tantissimo ti senta così, ti sono vicina con il cuore!! Io pure quando mi viene il ciclo mi vengono sempre pensieri suicidi questo m capita x tre giorni al mese e vorrei farmi prescrivere qualcosa, dopo anni e anni che ho cercato d curarmi sola senza risultanti rilevanti penso che sia arrivato il momento d chiedere una mano!! Prova anche tu!!
Pietro,
non mollare non mollare
Spero che tu possa leggere queste mie parole.
Mia sorella viveva esattamente quello che hai descritto nello stesso momento in cui l’hai descritto e lo vivevi tu.
Oggi voglio dirti con tutta la forza che posso Non mollare. Quello che vivi è durissimo ma ti prego resisti trova in te la Forza e non mollare.
Sei sicuramente una persona bellissima una persona attenta agli altri e pieno di sensibilità e di amore per gli altri e sei sicuramente profondo e intelligente perché riesci ad analizzare quello che provi e riesci a comunicarlo.
Pietro combatti la vita è bella anche solo osservare il mare, sentire il vento sul viso Pietro reagisci esci fuori respira a pieni polmoni e datti tutta la gioia che meriti.
Fatti aiutare da specialisti e non mollare mai perché l’amore che ti circonda e quello che puoi dare è un’energia meravigliosa.
Pietro ce la puoi fare e sarai felice quando sarai uscito da questo momento.
Pietro non so cosa darei per poter dire ancora tutte queste cose a mia sorella non so cosa farei per poterla abbracciare ancora e dirle che le voglio bene Allora non ti conosco Pietro ma voglio dirlo a te che ti voglio bene e tutte le persone tue care anche se non possono capirti come solo te stesso ti sono vicine e ti vogliono bene. Allora coraggio alzati e cammina per uscire perché devi a te stesso l’amore e il rispetto. Pietro ce la devi fare sei amore e tutti hanno voglia di vederti sentirti abbracciarti e vogliono che tu stia bene e darai un’immensa Gioia a te stesso e regalerai la gioia a tutte le persone care. Forza Pietro siamo tutti con te!
Aspettando tue notizie.
Barbara
Caro Pietro, io ho perso mio figlio di 37 anni, il 6 luglio, padre separato e aveva problemi con alcool, tutto cio l ha reso molto depresso, Era cque amante delle feste con amici amante delle passioni esagerate, faceva fatica ad accontentarsi. La madre di suo figlio ha trovato un nuovo compagno, che lui conosceva, bravo senza vizi. Il confronto l avra ancora di piu affondato. Della sua depressione capivo poco
Ma poteva uscirne.. ne sono certa. Ho sofferto un mondo. La mente ha bisogno di vitamine vere. Omega, D,
e molto altro. Bisogna prendere cura nel sistema neurovegetativo..provarei fiori di Bach..e la chimica del cervello che ha degli squilibrio..poi giorno dopo giorno fare qualcosina in piu. Solo facendo puoi trovare qualche nuova soddisfazione ..ti auguro di andare alla scoperta di te stesso..che l amore ti aiuti, che la natura ti dia una mano
Ciao Pietro, è passato qualche mese dal tuo commento e spero vivamente che tu stia bene o per lo meno un po’ meglio. Ho letto un bel po’ di storie in questo sito e vorrei raccontare la mia. Non so se qualcuno leggerà questa mia lettera, ma non importa forse ho solo bisogno di sfogarmi e basta.
Lasciatemi presentare, mi chiamo Marta e ho 16 anni.
Non ho avuto in famiglia casi di suicidio quindi il vostro dolore non posso immagginarlo, e non ho mai sofferto di depressione quindi in realtà me la passo abbastanza bene.
Ma al suicidio ci penso spesso, anche se so che non ne avrei mai il coraggio e come se sapessi di per certo che io morirò suicida. All’età di 10 anni pensavo che probabilmente mi sarei uccisa verso i 30 anni ero costantemente ossessionata dal fatto che volessi decidere io il giorno della mia morte.
Purtroppo ero piccola, immatura e non sapevo ancora cosa mi sarebbe aspettato negli anni successivi. Perché si ora come ora mi basterebbe un momento di poca lucidità, ubriaca o in cui sono presa male per farla finita.
Non voglio fare pena a nessuno, io di morire non ho paura. Per una vita ho temuto la morte dei miei genitori parenti, ora invece sono senza emozioni forse perché so che finché loro saranno in vita io dovrò continuare a sopravvivere per non dargli un dispiacere troppo grande.. Come dice mia madre: per una madre la peggior cosa è perdere un figlio/a. E fidatevi che per una persona che ci ha pensato più volte al suicidio non è bello da sentire. Sapere che sarai te quella egoista che si è tolta la vita. In ogni caso tranquilli starò in questo mondo ancora per un bel po’.. Però ogni giorno crolla un pezzo di me e pensare al futuro mi crea una costante ansia. Vorrei andare da uno psicologo ma sicuramente non lo vado a chiedere a mia madre. Non voglio farle spendere soldi, non voglio che lei entri nel mio mondo di sofferenza preferisco continuare a sopportare finche un giorno e se lo sto scrivendo e perché lo farò io me ne andrò, me ne andrò talmente lontano che nessuno mi troverà più quindi sarà un po’ come essere morta, perché io non mi voterò e non tornerò indietro. Credo che questa sia l’unica soluzione per me,se non ho il coraggio di impicarmi o buttarmi giù da un ponte andrò via e faranno prima a farmi la tomba perché non mi vedranno più. Ma se invece prenderò il coraggio spero vivamente che dopo la morte non ci sia niente. Perché no io non dirò, spero di rincontrarvi nell aldilà. Perché poi che cosa cambia cioè finisce pure che le li devo sopportare in eterno. Io spero che ci sia solo l oscurità il niente assoluto. Lo spero davvero. Comunque in realtà non ho raccontato niente di me ma in questo momento la tristezza ha lasciato il posto alla rabbia.
Un ultima cosa…. Tu che stai leggendo… Chiunque tu sia… Troverai la tua felicità… Ma non aspettare che venga lei da te.. Cercala, valla a scovare quella figlia di p******a. E quando l’avrai trovata tienitela stretta e se riesci danne un pezzetto a qualcuno.
Ciao Pietro, semmai riuscissi a leggere questo messaggio, sappi che anch’ io per la prima volta in vita mia sto provando una depressione: tre mesi fa è morta mia mamma d’ infarto, proprio mentre stavam parlando tranquillamente, una cosa di dieci minuti e via. Ho addosso un forte schock, un terribile senso di perdita, visto che ora sono solo, mio padre è morto 6 anni fa e nemmeno economicamente sto bene. Comunque ho una forte depressione, attacchi d’ ansia che mi perseguitano x tutto il giorno, anch’ io ho quella sensazione che quando dormo tutto sommato grazie al Lexotan son tranquillo, poi mi sveglio e torna l’ ansia di dover affrontare un’ altra giornata. Ovviamente ho anch’ io pensato al suicidio, ma non ne ho il coraggio, però anche proseguire in questo stato non ne posso più: sto contattando anche degli psicologi, ma tutti mi dicono che la cura migliore è svagarsi, ma se vado a far un giro vedo tutti contenti e spensierati, invece io ultradepresso, e son sempre stato una persona molto di compagnia,si anch’ io sono d’ accordo sul fatto che sto più soppravivendo che vivendo.
Pietro non devi dire così…
Mai mollare. Bisogna capire a fondo da cosa sono causati questi tuoi malesseri. La. Vita è 1. Bisogna farne buon uso. Ne hai passate tante come dici. Ti sembra il caso di mollare? Forza. A tutto c’è una soluzione. Sei giovane hai una vita davanti.
Piuttosto non lo so parlane con qualcuno che ti ascolta! Di cui ti fidi, anche qui, scrivi a me se non hai nessuno. ma non fare gesti estremi.
Pietro non mollare la vita è un dono anche io sto molto giù dopo una sorta di rifiuto…fa yoga sport frequenta persone positive gruppi religiosi ma non mollare !!!
Leggo con profonda delicatezza e riflessione questa tua esperienza che purtroppo lascia spesso dei lucidi rimorsi per una perdita di per sé inspiegabile.
Cerchiamo invano una consolazione che mitighi le nostre pene ma talvolta invano perché il dolore resta.
Possiamo però ricavare da tutto ciò una giusta consapevolezza, che ci aiuti a mitigare quel senso di colpa che non riusciamo a perdonarci.
Non so quale sia la soluzione a tutto ciò ma penso che sia impossibile dare una risposta alle domande assillanti che la vita ci pone.
Tuttavia Ognuno ha il dovere di trovare una strada, un suo percorso, una ragione per esaltare la figura della persona amata scomparsa e comprende al meglio il mistero dell’esistenza che tra varie sfaccettature ognuno si porta dentro.
Non possiamo sapere cosa ci riservi il futuro ma abbiamo abbastanza forza e determinazione per affrontare il tempo che verrà.
La memoria di tuo figlio vivrà nelle persone che lo hanno vissuto e questo nessuno ce lo potrà togliere.
Che la pace sia con te ♥️
Scusate se mi intrometto. Anch’ io nei momenti di difficoltá avrei voluto morire, ma ho tanta fede in DIO e, pensando al comandamento che LUI ci ha dato (Non uccidere) non ho tentato di uccidermi ma ho pregato DIO che mi facesse morire. Anche GESÚ, quando vede l’impiccato, nominato nella Bibbia, dice che i corpi di coloro che si suicidano non hanno piú nessun valore. Soprattutto per quanto riguarda il regno di DIO. La domanda, che non mi ha fatto sbagliare strada e che mi pongo di continuo, in qualsiasi cosa faccio, “COSA PENSERÁ DIO DI ME?” é quella che mi aiuta e, grazie alla quale, continuo a superare le difficoltá e a prendere giuste decisioni. Essere accettati e apprezzati da DIO per me é la cosa piú importante del mondo e per questo seguo i suoi principi e lo penso sempre. Non buttatevi giú, pensate a DIO e Lui vi sosterrá tutti. Ponetevi anche voi la domanda [ CHE PENSERÁ DIO DI ME, SE FACCIO QUESTA COSA?] Un abbraccio a tutti, ciao
Anch’io ho perso un figlio diciassettenne, suicida…mi salutò quella mattina, ci abbracciammo e ci dichiarammo il nostro bene. Non l’ho più visto…un unico colpo di pistola…avevo 36 anni. Quanto dolore compresso nel cuore, anno dopo anno… Tutto poi è andato a rotoli; si sopravvive e basta.
❤️
Grazie,
Non so chi lei sia, ma Volevo Ringraziarla.
Le sue parole mi hanno salvato la Vita!!!!! Ovunque lei si trovi, gli Auguro tutto il meglio del Mondo. Dio è con Noi!!! Estamos Bendecidos por Dios
Ho riletto questa storia più volte !!
Mi ha toccato tantissimo !!!
da giovane ho pensato anch’io di farla finita !!!
Mi trovavo in Inghilterra, ed ero solo ,in quel momento ero incapace di reagire ad un susseguirsi di situazioni in cui non riuscivo ad uscirne !!
Avevo i capelli lunghi molto lunghi e ben tenuti , mi piacevo e Forse piacevo ma non riuscivo a restaurare nessun tipo di rapporto con nessuno !!!
Andavo spesso sul tetto di un palazzo e immaginavo come e quando lo avrei fatto !!!
Poi , un bel giorno , una sera mi trovai ad una festa ,c’era una ragazza in evidente stato alterato che non so per quale motivo la vidi tagliare e acconciare i capelli di chi si prestava !!
Io , che consideravo il mio capello lungo sacro e intagliabile
..scelsi di tagliarli a zero in segno di protesta verso me stesso. !!!
Da quel giorno la mia vita cambiò giorno dopo giorno, un passo alla volta riuscii ad uscirne fuori sia dai pensieri e dalle angoscia che mi perseguitavano .:.!!
Nel corso della vita …, di quei 22 anni ormai passati non ho mai più avuto pensieri suicidi !!!
Perché racconto questa storia ??
Perché a volte basta un niente per far scattare la molla giusta per la ripartenza e la speranza !!
Molte volte , anzi il più delle volte ci vuole fortuna !!
Salve. Mi dispiace per la sua perdita.
La prima volta che ho pensato al suicidio è stato a 5 anni. Volevo impiccarmi perché mi vergognavo di com’ero. Non ricordo nemmeno il perché, ma ero convinta che avrei aggiustato tutto in quel modo. Non so proprio cosa dovessi aggiustare, ma ricordo che avevo l’ossessione (e ce l’ho tutt’ora) di perdere qualcuno di caro e di dover vivere con questa perdita. Col tempo i miei pensieri sul suicidio si sono intensificati e rafforzati per vari motivi. Il fatto è che mi odio. Non c’è parola di conforto che possa cambiare questa convinzione. Mi odio perché sono una di quelle persone che ha paura di vivere, che appena sente di quella o quell’altra tragedia si sente morire dentro, perché non ho qualità di nessun tipo, faccio abbastanza schifo come essere umano, e mi sono trasformata lentamente in una persona che io per prima ho sempre ritenuto estremamente negativa. Una volta ero una persona gentile e buona, ora divenuta irritabile e aggressiva. Non ho piú niente da dare. Non posso farlo a causa del mio carattere. Ogni tentativo di mettermi in connessione col mondo esterno è traumatico. Non ho la possibilità di trovarmi un lavoro degno a causa della mia ignoranza (e stupidità, diciamocelo), e del mio temperamento. Ho una stanchezza cronica che mi ha sempre impedito di concentrarmi e studiare bene, oltre ad alcuni problemi fisici molto fastidiosi e imbarazzanti. Ho paura delle persone. E purtroppo gli unici lavori che trovo sono a contatto con tantissime persone. Il risultato è che la sera mi ritrovo scossa, spesso a piangere, presa dall’angoscia e dal terrore di dover ricominciare tutto il giorno dopo. Così è sempre stato anche a scuola, in cui ho vissuto un incubo interminabile. In realtà quando penso al periodo scolastico è il momento in cui mi rendo conto di quanto mi trovo in una situazione migliore, adesso. Non so come ho fatto a sopravvivere, forse ero piú forte.
Ho quasi trent’anni, niente di fatto, niente di costruito. Sono sempre stata un peso per tutti. Quando ero credente pregavo, a volte. Però pregavo perché un’auto mi investisse mentre andavo a scuola. Adesso la religione per me è una barzelletta. Mi do’ della codarda perché non riesco a fare quello che dovrei. Abito in un palazzo molto alto. Ho guardato tante volte fuori dalla finestra, ma solo per fissare il pavimento e provare ad immaginare come buttarmi. Tuttavia, leggendo la sua lettera mi sono ricordata del motivo per cui ho tenuto duro per anni. Non potrei mai procurare un dolore simile alla mia famiglia. Sono un peso, mi disgusto ma a volte mi chiedo se per i miei parenti non sarebbe traumatico. Non voglio rovinare loro la vita quindi resisto. Però sapere che passerò tutta la vita a piangere ogni sera, che non farò mai niente, che non potrò mai ricambiare la fatica di mia madre nel crescermi, mi devasta. Io non vorrei solo morire, vorrei che la mia esistenza fosse cancellata, che tutti si dimenticassero di me. Non voglio essere ricordata da nessuno, ma siccome questo non è possibile ogni volta che ho il cutter in mano mi fermo con l’altra. A volte ho pensato di avere una sorta di doppia personalità, ma vai a capire se è vero. Non so se sono malata di qualcosa, e non so se a qualcuno può servire quest’informazione, ma la morte appare come una liberazione incredibile. È come se avessi delle pesantissime catene legate ai polmoni, al cuore, alla testa. Mi sento come se avessi una voragine nel petto, sento urlare dentro a volte, poi il vuoto assoluto. Il disgusto, la vergogna e la paura. Magari è sempre la paura di restare soli. Anch’io come suo figlio mi sono detta tante volte “a chi piace stare con una persona come me”?
Sono combattuta: è da codardi non uccidersi o è da codardi togliersi la vita? E se sono una codarda e non voglio vivere ma sono costretta a farlo per non ferire i miei parenti, come posso affrontare questa tortura? Devo vivere per loro? E io non conto? E automaticamente mi sento una merda per essermi messa nell’equazione. Certo che loro valgono piú di me. Ho paura e sono tanto stanca. Non voglio vivere così per sempre. Non ho mai chiesto aiuto perché la mia famiglia ha già troppi problemi e andare dallo psicologo in questa casa è come dire che non sei normale. So di non esserla, ma è dura da accettare. Ho perso la stima di tutti, anche delle persone a me piú vicine. Probabilmente sembrerà una accozzaglia di deliri, ma credo che la maggior parte dei suicida siano un po’ così. Si perdono nei propri pensieri, nel proprio mondo. Non danno ascolto a nessuno e vedono una sola soluzione. Non si senta in colpa,il suicida ha la testa dura come il marmo. Sono sicura che non volesse farle del male col suo gesto. È che ce l’abbiamo principalmente con noi stessi. Sia forte, sta facendo delle cose buone e ha fatto bene a scrivere questo post. La sofferenza non andrebbe mai tenuta dentro. Io lo faccio per orgoglio e perché tanto nessuno può ascoltarmi. Magari terrò botta anche per rispetto suo, ma nella mia testa una voce mi ripete che farei meglio ad uccidermi e basta. In bocca al lupo, le auguro tutto il bene di questo mondo.
Salve, sono capitata qui a caso e mi permetto di condividere due riflessioni.
A 20anni mi sono perdutamente innamorata di un bellissimo ragazzo con il quale dopo 3 anni ho voluto e quasi dovuto rompere. Dal giorno in cui ci siamo lasciati non ci siamo più visti ne sentiti per 2 anni, per orgoglio, per dolore, per gioventù..
Ho iniziato a stare bene, a non soffrire ed ho vissuto, fino a che apro facebook e leggo un messaggio che diceva che si era ucciso e che lo avevano appena trovato in furgone con una bombola del gas. Il dolore……. Aveva 25anni. Intanto mia madre stava scoprendo i tradimenti di mio padre e ha tentato il suicidio 2 volte finendo grazie a Dio in terapia intensiva e salvandosi. Scese davvero qualcuno a pigliarla per i capelli. Il dolore…….. Si perché chi si uccide dassolo non ha la minima idea di cosa lascia in chi resta. Una voragine inspiegabile, insormontabile… Io ancora oggi nonostante mia madre sia viva provo dolore per quei gesti.. Tremendo.. E mi chiedo se fossero gesti di egoismo o di disperazione? E non mi rispondo.. Forse entrambi… Ma fanno male.. E mi chiedo anche cosa voglia da noi il destino se una donna che ha vissuto una vita piena con figli e stipendio da favola davvero determinata a morire si salva, invece un 25enne ingenuo e spaventato non si salva. Sembra un disegno cosmico. Da questi eventi e dopo una mia meningite superata da urlo ho il terrore della morte… Non solo della mia.. Ma di tutti, tutto.. Ho paura della morte perché la morte è vuoto, é buio, é silenzio.. Amo la vita perché è UNA, amo l odore dell erba, le albe ed i tramonti, amo la sensazione di respirare, amo il vino e i miei cari.
Non c’è da prendere mai il suicidio come strada. Non esistere per scelta non lo posso sopportare. Ogni volta che sento di un suicida non dico poverino, dico mi dispiace per chi è rimasto che gli voleva bene, perché vivrà una vita d inferno, nel senso di colpa. La vita è meravigliosa….
Ho letto il tuo messaggio, mi dispiace per quello che hai dovuto passare, ma sappi che la morte è un evento naturale. Non ce vita senza morte e morte senza vita. La paura della morte rende la vita angosciante.
Ciao scusa ho visto un tuo commento su una pagina “soproxi ” lo so sembra banale e forse inutile ….ma ti capisco e spero davvero che una luce si sia accesa…sto ancora cercando la mia
Ma credo che persone che hanno vissuto emozioni e disperazioni così intense debbano trovare modo di canalizzare quell energia in questa società malata d indifferenza e ipocrisia c
Scusa disturbo
Ti mando un abbraccio
Ciao, mi permetto di darti del tu perché vorrei tanto abbracciarti e dirti che tutto si risolve!!!
Ho perso il mio uomo splendido 20 gg fa … abbiamo trascorso la serata insieme, una serata di metà settimana, una pizza, un po’ di coccole ( lo vedevo solo un po’ stanco) e poi 6 ore dopo si è tolto la vita. Non riesco ancora ad usare i termini giusti, il solo fatto di doverli pronunciare mi si spezza il cuore!!!
l’avevo conosciuto circa un anno fa e fin da subito il suo sorriso mi ha cambiato le giornate. Era un uomo meraviglioso, un amico fraterno, un burlone sempre pronto a far festa, un figlio sempre presente, un gran lavoratore e soprattutto un padre amorevole ( sua figlia era il centro del suo mondo).
Avrei tanta voglia di raccontarti quante cose belle abbiamo fatto insieme e quanti progetti avevamo, ma non ci riesco, il dolore è troppo. Sembra tutto così assurdo!
Il giorno del funerale la chiesa e il sagrato erano stracolmi di gente che piangeva, di tutte le età ( lui aveva 48 anni) e in tutti la domanda era la stessa : perché? perché non ho capito?
I sensi di colpa sono infiniti, le lacrime scendono da sole in ogni istante, le giornate sembrano tutte uguali … ma nessuno probabilmente ha la risposta. Lui se ne è andato senza lasciare nemmeno due righe ( forse avrebbero fatto più male?) ed io sono carica di sensi di colpa. Se avessi fatto, se fossi stata con lui ancora quella sera, tanti se…….
scusami sto scrivendo a getto, la tragedia è appena capitata e la strada davanti a me la vedo troppo lunga…. ( ho contattato Soproxi propria stasera e mi sono messa a leggere i vostri messaggi)
Tu sicuramente sei una persona meravigliosa! perdonami al momento accetta con tutto il cuore questa frase …. forse per me è troppo presto scrivere, ma la prima cosa che mi è venuta in mente dopo aver letto le tue parole è stato iniziare a raccontare il vuoto che questo orribile gesto lascia.
TUTTI possiamo essere aiutati, dobbiamo alzare la mano e dire ho bisogno.
Ciao Claudia! Le tue parole sembrano le mie. Infatti….sembra tutto cosi assurdo…è passato da poco un mese da quando la persona che ha dato un senso alla mia vita, non c’è più….e tutti quei sensi di colpa di cui.parlavi, non mi fanno respirare….
Ciao Cristina , leggo solo ora il tuo messaggio. Scusami non entro spesso nel sito…è tutto ancora troppo difficile! Il dolore ti consuma dentro …. Sai amavo il mio modo di essere : trasparente dentro e fuori! Adesso sono esattamente il contrario: una maschera durante il giorno per tutti quelli che mi vogliono bene e il nulla alla sera quando chiudo la porta di casa. Vado spesso da lui in cimitero ….prendo la scaletta , mi siedo vicino alla sua foto e gli parlo…… forse non passerà mai , ma credo che dobbiamo imparare ad accettare…non so quando e come, ma l’unica strada è questa. Giacomo , il suo nome, è lo sfondo delle mie giornate ! Un giorno diventerà la mia forza. Ti abbraccio forte , Claudia
Ciao credevo di essere l’unica a stare cosi e siamo pure coetanee ti capisco.
Ciao Pietro! Ti ringrazio per averci fatto capire che la sofferenza di chi arriva a togliersi la vita è cosi grande che non si riesce a pensare ad altro. Io la sofferenza l’ho vissuta insieme a mio marito che voleva solo guarire, ma era una sofferenza infinita che non le dava tregua, non riusciva a dormire, a mangiare….e con tutto l’amore che aveva per noi, non è riuscito a vedere.una soluzione diversa. Non ne aveva più la forza. Tu ne sei già uscito dalla depressione, la devi trovare questa forza, già che sei qui e stai scrivendo vuol dire qualcosa.
Ciao mi dispiace per la tua sofferenza e ti capisco in pieno io ho una situazione simile alla tua però la situazione è di mio fratello leggendo tutto quello che sei riuscita ad esternare mi sono ravveduto nelle stesse situazioni e mi dispiace come fossi una sorella ,devi credere in te stessa forse non l’ho fai spesso ,
Complimenti per come hai scritto il messaggio, si percepisce la tua sofferenza. Io vivo una condizione simile alla tua e abbiamo più o meno la stessa età, gli stessi problemi lavorativi e stessi istinti suicidari, solo che sono in cura da uno psicologo e uno psichiatra del CSM quindi gratuiti. Ti consiglio di fare un salto al CSM a me forse stanno salvando la vita. Spiega ai tuoi genitori che sei una persona normale, anche i miei erano contrati che io andassi da uno psicologo ma alla fine l’hanno accettato perché hanno capito essere per il mio bene. A me è stata diagnosticata la depressione maggiore e mi sembra che i segnali che mandi siano molto simili a come mi sento io. Una forte ansia e un forte malessere quotidiano che ti impedisce di vedere le cose come realmente sono e a dare il giusto peso alle situazioni di malessere. Anche io ho vissuto male gli anni scolastici. Abbiamo così tanto in comunque che anche se di solito leggo e basta mi è venuta voglia di scriverti per cercare di darti una mano, e farti capire che non sei sola. La depressione è una delle malattie più frequenti oggi giorno.
Grazie piccola, tieni dura, qualche piccolo cambiamento , anche inoservabile al occhio altrui può aiutarti a darti speranza. Cercare il bello nelle piccole cose, piano piano giorno dopo giorno. Sei sicuramente in gamba forse solo troppo severa con te stessa. Un Po depressa, nel senso che non vedi il sole, ma solo il buio.
A tutti o depressi e i giovani con problemi dobbiamo resistere a tutti i costi
Sono capitata per caso su questo sito, che testimonianze profonde…non sono all’ altezza di poter dare nessun consiglio ma una sola cosa mi sento di dire a chi ha pensato al suicidio: quando avete pensieri così negativi pregate, pregate non vi scoraggiate pregate e non chiudetevi in voi stessi. Dio vi darà la forza per superare ogni cosa.
salve, anche io e un po che ho pensieri di suicidio mi sto curando con farmaci ma non basta fino poche settimane fa andava tutto bene andavo al mio lavoro tutto tranquillo poi ho avuto un grosso shock emotivo la morte di un mio amico e poi puo essere un grosso carico di stress e sono a pezzi comunque andra a finire la mia storia non
sottovalutare mai nulla come ho fatto io e un grave errore che prima o poi si paga. mi spiace molto per la signora e il trauma enorme che prova lo posso capire io ho perso un padre che ero solo un ragazzo ora ne ho 51 e mi sembra che ne ho 100 e il peso della vita che e insopportabile a volte.Stefano Polo
caro Aldo
siamo d’accordo che non bisogna mai sottovalutare la propria sofferenza.
la preghiamo di controllare la posta, le abbiamo inviato una mail in privato
cari saluti
Team SOPROXI
grazie mille
Cara Maria non oso immaginare il dolore che prova ,le mille domande che si pone per trovare un senso a questa vita . Sto passando anch’io un brutto periodo ultimamente il suicidio lo vedo come una liberazione a tutto questo caus.La mia vita è sempre stata un disastro non ho avuto mai affetto dai miei genitori ,mai delle belle parole quel poco che ho l’ho dovuto sudare ,quando le cose andavano male mi rimboccavo sempre le maniche e mi facevo forza da solo .Ora le cose sono cambiate ho quasi 30 anni e non mi sento realizzato in quasi niente ,sono finite le speranze di una vita migliore il lavoro non ce ne l’età avanza è io mi sono stufato .Non so neanche il perché sto a parlare qua forse avrei bisogno di aiuto o almeno di qualche belle parole di conforto, non so che mi sta succedendo a volte ho paura della morte ,poi come divento stressato la vedo come una soluzione una medicina qualcosa che mi da pace due giorni fa ho cercato di suicidarmi in un momento di litigio con la mia ragazza mentre guidavo volevo uscire fuori strada con la macchina in quel momento provavo sollievo poi alla fine ho frenato sono tornato cosciente perché in quella macchina cera anche la mia ragazza. Da quel momento sono scoppiato in lacrime pensando a ciò che stavo facendo potevo spegnere una vita innocente l’unica colpa che aveva era di amarmi. Tutto questo sbandamento che provo sono le mie delusione che ho vissuto in passato e che mi circondano ancora, Una vicenda che mi ha stravolto la vita è stata uno scampato incidente da quel giorno la mia vita la vivo con ansia e paura .Mi sento come se quella notte doveva essere la mia ultima notte come se quel scampato pericolo non dovevo scamparlo non so come spiegarmi come se dovessi finire una partita con la morte.
Ciao,
Mio fratello ha deciso di farla finita 3 anni fa’.
4 anni prima gli fu diagnosticata una malattia mentale molto grave esplosa all’improvviso , un male che ci ha travolto tutti trascinandoci nell’inferno. Lui sapeva della gravità quando era cosciente e quando non lo era soffriva a un livello che non possiamo immaginare, scambiava gli incubi della notte con la realtà, perdeva il controllo della parola… proprio a lui che era sempre stato bravissimo a scuola a lui che aveva una cultura mostruosa fin da piccolo…
Quando mi fu detto quello che aveva fatto rimasi impassibile dicendo che se avessi avuto il suo male avrei voluto avere il suo coraggio.. perché non si può essere costretti a vivere queste torture inflitte da chi sa quale dio o demone!
A distanza di 3 anni peró la mia bolla che attenuava questo dolore è scoppiata, mi manca e non accetteró mai questa punizione lui meritava di essere un re in questa vita ed io e la mia famiglia siamo cadaveri che respirano e basta
Cara Maria,ho riletto la tua testimonianza, uno scritto che di per se già dalla prima frase fa mancare l’aria. Il fatto è che nel leggerla sorgono tanti interrogativi, un’infinità. Innanzi tutto fa incredibilmente male pensare a dove possano arrivare le sofferenze di qualcuno, sofferenze che, anche per un solo breve momento, possono indurre a tali scelte. Ed è per questo che di fronte a questi fatti che possono riguardare anche un amico o comunque una persona cara sorgono enormi sensi di colpa per non aver capito, per non aver saputo dare conforto. E mi interrogo proprio su coloro che devono sostenere questo peso, che devono conviverci, a maggior ragione dei genitori, cosa che di mio davvero non riesco ad immaginare. Ed è per questo che leggere il finale del tuo scritto in qualche modo da sollievo, da quella speranza che anche chi si trova in una situazione come la tua possa continuare,in qualche modo, a godere “momentaneamente” di ciò che la vita riserba dopo. Volevo solo dirti che è da tutto questo che è scaturito il pensiero del mio commento precedente.
Grazie davvero
Buonasera a tutti, ciao Maria. Ho letto la tua testimonianza e i vari commenti e non riesco a frenare le mie lacrime.
Il mio compagno, che ricordo come un uomo pieno di vita e di entusiasmo per tutte le cose belle che offre, cinque mesi fa si è tolto la vita impiccandosi. Io sono cinque mesi che non faccio altro che pensare a lui, mi manca e mi sento sola. Vorrei poter tornare indietro nel tempo e poter cogliere il profondo disagio che lo ha portato a compiere quel gesto orribile. Invece avevo colto solo un pò di preoccupazione ma non credevo fosse così grande per lui. Nella lettera che ha lasciato ha scritto che non voleva più vivere e aveva deciso di fermarsi in quel momento. E mi chiedeva il favore di ricordarlo solo per l’amore che aveva per me e che provava anche in quei suoi ultimi momenti. Che ero nel suo cuore, per sempre. Io che avrei voluto invecchiare insieme a lui ora mi trovo sola accompagnata da un dolore incessante.
Mi rendo conto che il dolore per la perdita di un figlio sia ancora più forte, quindi credimi, ti stimo e ti abbraccio.
A tutti i depressi e i giovani con problemi dobbiamo resistere a tutti i costi
Non ho potuto leggerlo tutto Maria, il dolore e le lacrime mi hanno fermato.
So e posso capire quanto sia stato forte il suo dolore è la sua tristezza che lo ha portato a commettere la più coraggiosa e irreparabile delle decisioni da cui non si può tornare in dietro.
Anch’io ho lo stesso pensiero, ma ancora non trovo il coraggio di fare quest’ultima azione per redimere la mia inutile vita e sentirmi uomo.
Posso capire quanto vorresti poter cambiare la storia, come sia brutta l’idea di non rivedere più per l’eternità una persona a te cara, sopratutto un figlio.
La vita delle volte riserva per alcuni di noi un brutto destino.
In certi casi, anche se alcuni di noi lo vorrebbe con tutto se stesso, chiedere aiuto è di una problematica insormontabile, difficile e maledettamente impossibile
Sicuramente è stato spinto da una sofferenza molto più grande di lui, maledettamente dolorosa da sopportare e logorante da gestire che lo ha portato a fare la dura scelta di abbatterla nell’unica maniera per lui possibile.
Mi rammarica tantissimo il fatto che aveva soltanto diciotto anni, c’era tutta una vita d’avanti a se.
Maria se avessi potuto restituirti tuo figlio con la mia stessa vita, sarebbe stata per me finalmente una occasione di fare qualcosa di buono. Lo avrei fatto seduta stante anche se fosse stata l’unica azione che mi avrebbe reso orgoglioso.
Ti abbraccio con tutto l’affetto di un figlio che riserva con se sempre l’ultimo pensiero dedicato alla mamma.
Mi Dispiace
Fa che la sua pace ora sia anche la tua.
Caro Sadly,
sì, credo anch’io che mio figlio, facendo quel gesto estremo, sia stato in qualche modo “annebbiato” da un dolore che sentiva insopportabile. E’ per quello che ancor oggi, qualche volta, mi assale l’angoscia di non aver capito fino a che punto era arrivata la sua “tristezza”.
Ecco perché adesso sono contenta che tu, in qualche modo, scrivendo, abbia voluto lanciare come un appello a chi pensi ti possa capire .
Ti ringrazio per le tue parole ….e, ti prego, fatti aiutare!
Anch’io, allora, mi sentivo precipitare in un vortice di dolore, dal quale mi sembrava di non riuscire a risalire e invece….
Leggi fino in fondo la mia testimonianza.
Ti abbraccio e …riscrivi.
Maria
Ciao Maria, so che è passato molto tempo, ma la tua lettera mi ha colpito profondamente, mi ha fatto riflettere. Ho 18 anni e leggendola non ho potuto fare a meno di immedesimarmi nelle tue parole che mi hanno fatto capire quanto possa essere utile far sentire la propria vicinanza a qualcuno e fornire nel miglior modo possibile sostegno e speranza nelle difficoltà. mi ha inoltre colpito la tua grande fede, che io farei fatica ad avere, e che ti ha portato a riacquistare pian piano serenità dopo una sofferenza inimmaginabile. Spero che per te sia ancora così, che tu possa continuare con il tuo impegno a fornire sostegno altrui con una qualità di vita migliore dopo una tale rinascita, in bocca al lupo.
Caro Francesco, che bei pensieri esprimi nel tuo scritto!
Sei un giovane ragazzo di 18 anni, ma hai già capito la enorme importanza dell’ascoltare e dare speranza.
Dopo la morte di mio figlio, avvenuta ormai più di 12 anni fa, naturalmente la vita mi ha dato altri dolori, diversi e non paragonabili a quello, ma mi accorgo sempre di più che nelle difficoltà la medicina è riuscire a vedere anche i problemi altrui….Si ridimensionano i propri e per quello che è impossibile cambiare, si “accetta” di più.
Inoltre il contatto con la natura, con i suoi ritmi e con la sua bellezza aiuta tanto, tanto. E’ per questo che continuo a coltivare il mio orto e ciò mi dona tanta serenità……
Grazie Francesco per quello che hai scritto. Hai mostrato una bella immagine di giovane sensibile e impegnato.
Credo possa aiutare tanti…..
Ciao Maria, mi sono trovata per casualità in questa pagina.
Ho letto la tua testimonianza come anche quella delle altre persone presenti..
Beh già dalle prime righe che hai scritto scendevano lacrime a non finire.
Sei davvero molto forte per come hai affrontato tutto ciò,tuo figlio ti amerà sempre e sarà fiero di te della mamma che sei.
Non avere sensi di colpa… Perché se lui è arrivato a fare tutto ciò non è certo colpa tua. Comprendo il tuo grande dolore.. Come comprendo anche le tue domande dove non si hanno risposte e sensi di colpa.
Io ho 26 anni.. E non ti nascondo che molte volte anch io penso a cose bruttissime.
8 anni fa ho perso mia nonna HA FATTO LA STESSISiMA COSA di tuo Figlio lei era depressa ma in un mese nn si capi nulla . per me era da 2 mamma sai di quell amore condizionata che si prova!? Tu puoi capirmi di cosa parlo.. ECCO. Uguale. Mi ha lasciata 2 mesi prima dei miei 18 anni.
Da quel giorno la mia vita e cambiata in tantissime cose..
Ne ho passate davvero tante.. Avevo paura di tutto anche di rimanere sola a casa ero scioccata non facevo altro ke domandarmi xke l avesse fatto
Ero super sconvolta passavo le giornata a piangere disperatamente.,E non solo pensav sempre a ciò ke avev fatto.. E xke non ha pensato in quel momento al dolore e il vuoto ke avrebbe lasciato a tutti noi.. Cmq da quel giorno soffro di ansie attacchi d panico. E quant altro.
Quell anno lì andai anche da un psicolog. Ma decisi poi di non andare piu e di essere brava a riuscir ad alzarmi da sola.. Anche se ogg mi risult ancor un po’ difficile. Xke le cicatrici ci sn e pure passati 8 anni. L amaro ke ti lasciano e incolmabile.. Una cosa bella ke mi ha lasciato mia nonna.. E che avverto tutto prima mi lascia messaggiin un sogno e si avverano.. Sembra strano ma è così.
L unica forza meravigliosa che mi da qst vita per andare avanti e mia figlia.
E l amore della mia vita
Anch’io il 22 novembre 2012 ho perso mia sorella,nn sono neppure sicura di ciò’ che è’ successo,molto probabilmente sarà stato come mi hanno detto gli inquirenti:suicidio.Aveva trent’anni,era bella, simpatica,un po’ pazza,combinava guai,ma nn pensavo…che combinasse un guaio così’ grosso.Non mi perdonerò’ mai di nn esserle stata vicina.Ciao piccola mia, sei sempre nel mio cuore
Cara Maria, sono passati alcuni anni e non so se potrai leggere il mio commento al tuo meraviglioso scritto. Ciò che ho letto, e’un insieme di pensieri puri ,carichi di amore per il tuo caro figlio, amore incondizionato di una madre che ha avuto la forza ed il coraggio di ricominciare, proprio per tuo figlio che ora è il tuo angelo sempre nel tuo cuore. Purtroppo, anch’io sto soffrendo per un amore non piu’ ricambiato, e per una situazione di salute fisica che mi sta uccidendo tanta è la sofferenza che mi causa. La cosa piu’dolorosa e’non avere più l’amore del mio compagno e non potere piu’lottare per riaverlo, perché stremata dal fisico malato, sto solo aspettando il momento di lasciare questa vita, che per me non e’ piu’ tale, di trovare il coraggio. Sono sola e disperata, e mi manca l’amore che non ho più. Sentirsi rifiutati è la cosa peggiore che possa accadere, Grazie.
Ti voglio bene Roberta anche se non ti conosco. Tieni duro e cerca di ritrovare anche tu un po’ di tempo per le cose belle
Grazie,sono belle le tue parole,fa piacere sentirsi un po’meno soli ,in questo momento difficile e buio.Purtroppo,la mia situazione e’complicata,il mio male non mi da piu’molte possibilita,sotto tutti gli aspetti.CiaoAndrea,ti voglio bene anch’io e ti abbraccio.Grazie. Roberta
Perché ci colpevolizziamo..Io ho avuto un grave lutto, il mio compagno; ancora oggi sento un sentimento di colpa per non essergli stata più vicina durante la sua malattia;mi avevano nascosto,i suoi, la gravità..ho fatto terapia ma non è sufficiente per lenire il dolore che mi avvolge,.. come una coperta che mi protegge dalla vita. Sono stata inadeguata ad affrontare quello che stava succedendo. La psicologa mi ha consigliato accudire mia mamma, proprio per difficile rapporto che ho con lei, così quando cala la depressione mi dico che migliore dell’immagine che conservo di me stessa…un caro saluto a voi tutti!
Maria
Ciao Maria . Stavo pensando all’emarginazione che subiscono i genitori dei figli suicidi .Mi piacerebbe che i genitori potessero avere la possibilità di uscire dal dolore e di poter essere di nuovo gioiosi perché la gioia arriva solo se la si cerca con tutte le forze .Io e mio marito la abbiamo ritrovata perché ci abbiamo creduto con tutte le forze ma è stato uno sforzo che solo noi due abbiamo potuto mettere in pratica . Mi dispiace dirlo ma gli altri non ti aiutano per niente sono indifferenti perché credo che l’umanità intera sia arrivata ad un punto di durezza del cuore e che non si commuove tranne che per se stessa o forse neanche più per se stessa .Non scandalizzatevi per queste parole è la verità .Quindi è da questa constatazione che si ricomincia a vivere .Vivere per il gusto di vivere .vivere per la gioia di un dono così grande che tu hai ricevuto Vivere e non soffrire perennemente perché un figlio si è suicidato…Perché il suicidio non è una libera scelta ma una idea che viene continuamente propagandata con messaggi sottintesi che la coscienza collettiva trasmette e che propaganda la non vita e la vita effimera e spaccia morte .Risorgiamo genitori da questa propaganda di morte e trasmettiamo veri valori almeno noi che abbiamo avuto questa esperienza così illuminante ..
Si Margherita, noi siamo d’accordo con te, si può davvero cominciare proprio da chi il dramma l’ha vissuto. Grazie per il tuo contributo.
Un abbraccio,
Paolo Scocco
Mio fratello si è suicidato il 23 maggio scorso, io lo sapevo che era un ragazzo speciale e che non si accontentava delle cose superficiali.
Era un ragazzo come pochi, solare, socievole, gentile e sempre disponibile. La sua caratteristica è di donare un consiglio, un saluto senza chiedere niente in cambio. Forse proprio la freddezza di questa società, ha fatto sì che le persone che lo hanno conosciuto ed amato non pensavano che una persona sensibile come lui aveva bisogno anche di ricevere e a volte di essere guidato.
Lascia moglie e 2 bambini piccoli.
Purtroppo oggi la lontananza delle persone care è una routine, ma si spera sempre che i propri cari trovino un’altra famiglia sul posto dove decidono di vivere.
A 33 anni si è giovane e troppo buoni per vedere solo la soluzione contro se stessi, è un sacrificio che questo mondo non merita.
Mi dispiace troppo che abbia sofferto nella sua vita e che non abbia trovato nessuno disposto a “leggere un libro aperto” dove ci sono già scritte le parole.
Ho pianto tanto e tutti i giorni da quando se n’è andato, ed ho capito che cosa ha sentito dentro di se, il senso di colpa è presente nel mio quotidiano.
Il gesto è la liberazione dal dolore e dalla sofferenza, per se e per gli altri, in un mondo che non ci si sente più di appartenere.
Spero che tu stia meglio e che sia Libero.
Un giorno ci rivedremo
Ciao Fratello mio
Mari, grazie per queste belle parole….
Mio fratello di soli 22 anni si è suicidato il 16 giugno 2019… ho un dolore che mi logora dentro…
ti siamo vicini in questo momento terribile. scrivici ad infosoproxi.it
troveremo il modo per aiutarti.
a presto
P Scocco
anche il mio 43 .sapevo che era depresso eppure qualche cosa mi ha spinto a farli vedere le foto della sua per cosi dire ragazza stava con un altro.lei le aveva finito tuttti i soldi
Ho 58 anni, sposato ed ho 2 figli ………….il maschio di 24 anni e la femmina di 20.
Avevo 17 anni quando per la prima volta ho pensato di buttarmi dalla finestra del 5° piano dove abitavo con mio padre, mia madre e mio fratello.
Perché?
Non mi piaceva vivere………..mi sentivo già stanco…….nonostante fossi iperattivo !!!
Andavo a scuola, tornavo a casa ad ora di pranzo, studiavo e poi sotto casa a giocare con gli amici………….!!!
La mia vita era tutta presa dalla scuola e gli amici con cui giocavo. Mio padre e mia madre si stavano separando ma la cosa non mi toccava più di tanto. Sapevo che entrambi mi volevano bene…..ed anche mio fratello di 3 anni più grande di me. Non mi mancava nulla……….ma non mi piaceva vivere.
Purtroppo sono arrivato a 58 anni……………………e le cose non sono cambiate. Non mi piace vivere, sono ancora più stanco, mi sento un vigliacco che non, è riuscito a fare ciò che voleva ed in più oggi sono anche responsabile di 2 miei figli e di mia moglie. Spero che la Dea bendata quanto prima si ricordi di me………..e spero di avere un grande colpo di “fortuna” tanto da poter lasciare i miei senza ………..rammarico ! Ma intanto sono qui……………insoddisfatto e sofferente.
Penso che ognuno debba essere rispettato per ciò che pensa e per ciò che fa!
Per tutte le persone che nei miei 58 anni di vita ho saputo che hanno avuto la forza di farla finita …………da parte mia il massimo rispetto e la massima comprensione…………!!!
Spero ancora di poterlo fare…..!
Pincopallo…………….!!!
caro amico, caro Pincopallo,
grazie per averci scritto, per aver condiviso queste righe, per averci fatto riflettere.
Parli del tuo lungo (una vita) pensiero che questa vita non valga la pena di essere vissuta, nonostante gli anni, una moglie, dei figli, immagino degli amici, un lavoro ecc ecc.
Condivido con te il profondo rispetto per quelli che non ce la fanno a vivere e arrivano a suicidarsi, rispetto tantissimo anche coloro che, come te, riescono a costruire un progetto di vita nonostante il peso di pensieri e sentimenti di morte, e di suicidio.
Conosco di te solo quello che ci hai lasciato scritto in queste righe, non so chi altro hai incontrato, se di questi pensieri ne hai parlato, se li hai condivisi. Se qualcuno ha saputo reggere il peso di pensieri così spaventosi, coloro che la morte la rifuggono in tutti i modi, anche negandola.
Spero davvero che i momenti che hai dedicato alla scrittura di questo messaggio non siano stati per te gli unici che hai avuto per condividerli anche se, solo in forma anonima.
Mi piace pensare che continuerai a restare vicino alle persone che ti amano.
Se vuoi torna a scriverci, credo avresti molte cose da insegnarci, e da insegnare a chi pensa alla morte, pensa al suicidio.
un abbraccio,
Paolo Scocco
progetto soproxi
Angelo leggendola tua lettera mi ha scatenato una rabbia nei tuoi confronti non immagini quanto, 35 anni fa la prima moglie di mio marito si suicidò lasciando sbigottiti 3 uomini marito e 2 figli,i 2 figli non hanno avuto piu pace , probabilmente perchè si sono sentiti abbandonati dalla madre non considerando il dolore che avrebbero avuto e senza spiegare perchè? la conseguenza ? dopo tutto questo tempo 20 giorni fà il figlio piu piccolo si è suicidato come lei impiccandosi, non si è piu ripreso dall’ora riproponendo al padre e al fratello un ennesimo dolore forse piu grande .ecco perchè mi fai tanta rabbia. perchè è da egoisti cattivi lasciare nel dolore per sempre famiglie intere distruggendole per sempre
Cara Maria quanto sa essere dura la vita. Chi ti scrive è una mamma come te che purtroppo ha vissuto la tua stessa esperienza. La mia piccola sembrava avere tutto dalla vit.a Una famiglia che l’adorava,amici, brava a scuola era sana praticava sport, e tutto cio’ che potrebbe descrivere una ragazza di 18 anni felice. purtroppo pero’ qualcosa mancava, un qualcosa che noi non vedevamo ma che evidentemente la faceva soffrire molto. Lei ha lasciato messaggi per tutti, noi genitori, parenti amici.. ha scritto che se nessuno è mai riuscito a vedere il suo dolore è perchè ha portato bene la maschera…che ci amava e ringraziava…potrei scrivere molto ma dopo cinque anni ormai non rimane che l’accettazione e l’amore. Si l’amore perchè quando sai di averli amati con tutta te stessa devi pensare che lo stesso amore deve continuare ancora dopo la morte rassegnandosi e accettando tutto cio’ che loro hanno deciso. Mia figlia ha evidenziato una frase che in seguito ho ritrovato nella sua camera..ognuno ha diritto di decidere per la propria vita e per la propria morte. Certo è durissimo accettare, un dolore senza confini che solo dopo un lavoro lunghissimo e doloroso puoi arrivare ad elaborare. Conviverà per sempre in te il dolore e la gioia (se riuscirai a provarla ancora nella vita..) sarai un misto di emozioni ma credimi questa esperienza mi ha resa ancora piu’ altruista e disponibile nei confronti altrui anche se poi sono arrivati altri dolori, e l’uomo che amavo alla fine se ne è andato accampando mille scuse…pazienza continuiamo perchè la vita secondo me merita di essere vissuta fino in fondo attimo per attimo, al meglio di quello che possiamo offrire e che ci viene concesso vivere e poi come nell’immagine che mia figlia ha lasciato…una porta sopra la quale vi era una targa con riportato.. voi siete quelli che eravamo, noi siamo quelli che voi sarete… e ci ritroveremo Maria, ci ritroveremo. Un abbraccio Elisa
Ciao ho letto la tua storia e sono subitosaltato alla risposta senza leggere lealtre risposte .
La tua è una storia veramente commovente , anche io sono padre , non ho avutouna tragedia cosi grande pero da genitore ti capisco . io sono soloseparato e hoproblemi di comunicazione con le mie figlie . niente a che vedere con la sofferenza che hai tu .però ti capisco .se vuoi scrivimi .
Ciao, per puro caso sono arrivata alla tua lettera, cercavo altro. Mio figlio non vuole studiare, non sa cosa vuole fare da grande e per due anni è stato bocciato con scarsi risultati. Lui è seguito dal reparto di neuropsichiatria. Mi faccio tante colpe per questo ragazzino tanto fragile e diverso dagli altri, troppo chiuso ed introverso. Mi reputo una mamma fallita e insoddisfatta di tutto ciò che non sono riuscita a costruire. Ho letto la tua lettera e non riesco a fermarmi dal piangere, mi sono vista io con mio figlio 15 enne, tante volte ci penso che non riuscirei a sopportare un dolore così forte, e molte volte ho paura che lui sentendosi inadeguato in questa vita possa commettere la sciocchezza di uccidersi. Uccidersi non è altro che scappare dai propri problemi, non si risolveranno ma almeno metterò pace nella mia vita. E’ questo che ognuno pensa quando si hanno delle difficoltà enormi da affrontare. Quel che vogliamo noi genitori non sempre i figli lo vogliono e io ho paura a volte di soffocarlo, dicendogli sempre le stesse cose. Ma non voglio neanche che lui resti in casa a buttar via la sua vita senza far nulla. Tra poco lui inizierà un percorso in un orto spero che questo gli da la serenità che ha dato a te! Comunque nelle tue righe ho letto il dono di Dio ti ha mandato lui la consolazione attraverso l’orto. Ti abbraccio forte!!!
Ciao Patrizia, io mi ritrovo nella tua situazione con mio figlio. Visto che son passati 5 anni da quando hai condiviso la tua storia, vorrei sapere se tuo figlio ora sta meglio, se ha trovato la sua strada e come. Vorrei tanto un consiglio, sono molto preoccupata
Sono capitata per caso su questa pagina e ho letto con molta attenzione tutte le vostre esperienze. Ho provato una stretta al cuore, spesso da adolescente ho pensato più volte che il suicidio fosse il rimedio ad ogni sofferenza, oggi ho quasi 33 anni, sono sposata e amo la vita, la mia e quella delle persone che mi circondano. La vita è un dono, non siamo nessuno per potercela togliere, è una decisione troppo grande e non spetta a noi.
Prego molto per alcuni miei familiari che stanno affrontando la convivenza con una malattia, esulto e ringrazio il cielo quando un esame di routine è negativo, quando quel tumore non avanza più, quando gli esami del sangue sono nella norma, ma soffro con loro nell’attesa di ricevere l’esito di una TAC, la paura di morire è immensa, la paura di non poter più vivere insieme ai propri affetti, quel pensiero che prima o poi una cellula possa ancora impazzire a mangiarti dentro. Come si fa a non reagire? Come si fa a pensare che il suicidio sia l’alternativa ad una vita sofferente? Bisognerebbe amarsi di più, siamo come dei fiori di campo, di una tale fragilità, moriremo prima o poi e già a questo non siamo e non saremo mai preparati, ma aiutarsi a farlo perchè senza coraggio, no, mi rifiuto! Non abbandonatevi all’idea che si possa trovare la soluzione ideale gettando la propria vita, siamo fragili come fiori di campo, ma ognuno di noi ha delle potenzialità, ha una forza interiore da coltivare e da donare a se e a chi lo circonda. Siamo tutti doni di vita, quando nasce un bambino è una gioia, per chi crede e per chi non crede in nulla, la vita è ancora quel mistero che ci avvolge, che non ci sappiamo tutt’ora spiegare.
Signora, ho 18 anni, ho letto ciò che lei ha scritto e ho pianto, provo solamente tanta felicità nel riscontrare la sua rinnovata luce, sono capitato di proposito su questo sito e ho letto per puro caso una cosa a me tanto utile, la ringrazio di cuore per queste parole che a me, di umore piuttosto cagionevole, hanno dato tanta forza, grazie mille.
Salve signora Maria , sono Ciro ,ho 24 anni e scrivo da Foligno in Umbria .Volevo ringraziarla per la sua lettera così intensa di Amore verso il figlio perduto e verso gli atri , questo suo grande Amore mi ha commosso a tal punto che mi sono detto : L’amore è sorprendente . Quale parole potrebbe consolarla ?! Questa sera pregherò per i giovani e per i genitori che hanno sofferto o soffrono per un male così grande .Ricordo che quando avevo 17 anni circa , dopo che mi lasci con una ragazza a me tanto cara ,con il quale ho diviso 3 anni ,volevo anch’io farla finita ; perchè mi sembrava che la vita fosse da sempre crudele con me , nonostante la mia giovane età . A distanza di pochi anni ho scoperto il dono della vita che proviene da Dio , unica fonte di Amore . Mi meraviglio sempre dell’Amore .
Ciao Ciro, è vero l’amore è sorprendente. Anch’io ho sentito nel profondo del mio cuore che Dio mi ama per quello che sono. Ho cominciato a far “circolare” questa gioia nello svolgimento dei miei doveri quotidiani, con piccole gentilezze e attenzioni anche nei confronti di sconosciuti. E’ incredibile : la serenità e il sorriso sono contagiosi!
A volte con le persone che mi sono più vicine mi è più difficile, ma non mi arrendo. Coltiva e tieni cara anche tu questa serenità di cuore. Ti aiuterà nella vita.
Ognuno di noi è importante, ognuno di noi può contribuire a migliorare la nostra società. Maria
Cara Maria, la tua lettera mi ha commosso.
Ho 20 anni, non ho figli, non sono sposata, ma le tue sensazioni mi sono arrivate dentro e ho pianto. Ho letto tra queste righe il dolore che una mamma può provare perdendo un figlio… e solo il pensiero che un domani possa succedere a me mi rende a dir poco triste.
L’adolescenza è un periodo critico per i ragazzi adolescenti, io lo so benissimo. Chiunque e dico chiunque per vari motivi ha desiderato di suicidarsi in qualche modo.
Vorrei poterti dire parole di aiuto e conforto, ma la paura di non esserne all’altezza mi frena. Sono molto contenta che queste, anche se piccole, sono diventate delle motivazioni per andare avanti, per continuare.
Un abbraccio, continua così.
Jessica
Cara Jessica, la sensibilità affettuosa di te che sei una giovane ragazza di 20 anni, di poco più dell’età del mio figliolo, mi fa essere ancor più contenta di aver scritto la mia storia. Se averlo fatto può servire a far riflettere e pensare e anche condividere, allora è stato veramente utile. Sono passati quasi tre anni da quando ho scritto la mia esperienza e la vita mi riserba ancora tante gioie, che assaporo forse di più per essere riuscita a superare quel periodo “così buio” dopo la morte di mio figlio. Mi viene da ringraziarti e abbracciarti con tutto il mio affetto di mamma. Quello che hai scritto mi fa intuire “tante cose di te”, ma mi fa anche intuire che hai raggiunto la consapevolezza di guardare al di fuori di sé, sentimento che si raggiunge dopo aver sofferto. Ti auguro davvero di guardare fiduciosa al futuro, hai tanto da dare e da ricevere…Maria
Sono 2 anni che il mio compagno si è suicidato e io vado sempre giù sostengo che il suicidio e’ la migliore alternativa a questa eterna sofferenza per ora manca il coraggio
cara Teresa, è da un pò di tempo che non ci scrivevi, per noi è doloroso leggere che consideri il suicidio “la migliore alternativa”. Contattaci e ne parliamo, forse ti potrebbe aiutare confrontarti con qualcuno che ha vissuto la stessa esperienza-
mio fratello si è suicidato.io mi
sento colpevole
Anche mio fratello si è suicidato il primo febbraio e anche io mi sento colpevole per non aver capito il suo dolore, anche se penso che durante tutta la sua vita gli sono stata vicina e come meglio potevo ed era nelle mie possibilità ho cercato di aiutarlo ,ma forse lui non ha capito quanto lo amavo. Mio fratello aveva 43 anni e il tuo’
Buonasera Teresa, io sono capitata su questo sito da poche ore…ma anche io come te da quasi due anni ho perso mio marito..si e’ suicidato. Mi provoca un dolore immenso sentirti pronunciare quella parola..il pensare di poterla far finita anche te. Ti do ragione quando dici che piu’ che passa il tempo e piu’ che si va giu’, sembra che il tempo non guarisca e non lenisca, si sente solo il ” suono ” di questo dolore atroce che da quanto e’ forte ha iniziato a parlare. Io ho attraversato tante fasi, la prima adrenalinica, poi rabbia e odio poi con l’ immenso e infinito sostegno della mia famiglia, ho iniziato un percorso con uno psicologo. Non si dissolvono i dolori, le sofferenze non scompaiono e le lacrime non finiscono mai di scendere. Noi lavoravamo insieme e quando lui e’ morto oltre alla perdita della nostra famiglia , ho perso il lavoro( che ancora ad oggi stento a trovare), ho il mutuo della ” nostra ” casa da pagare….e lui che mi manca come l’ aria che respiro quando parlo del nostro amore, ma ho imparato, e ci riesco un giorno si e tre no…!!!!! ad attaccarmi alla bellezza di un tramonto, al sorriso inaspettato di un bambino e vivo nell’ attesa di qualcosa di bello. La mia vita non e’ piu’ la stessa, ma sento dentro il forte dovere di rispettarla, perché ho fermo negli occhi il dolore dei miei genitori nel vedrmi sfinita. Non voglio che tu prenda queste righe come consiglio, vorrei che tu le prendessi come ho recepito io le tue: mi hanno fatto sentire meno sola.
Ciao mi chiamo farinato domenico ho letto quello che tie sucesso e sucesso pure a me la mia compagnia sie sucidata il giorno 9 maggio era di sabato a me mia detto che andava a trovare una sua amica in svizera in vece era andatta in ospedale e li è morta il giorno dopo mi anno telefonato per dirmi che lei e morta tutto il mondo mie crollato a dosso in mese ho perso tanti chili non ciò più forza di ridere piango tutti i giorni mi faccio mille domande perché a me più delle volte ma non ci sono risposte in tutto questo quello che posso dirti che lei mia fatto conoscere amare di più la natura verso gli animali e tutto il resto lei voleva questo amava tanto i suoi bambini era una maestra lei non diceva i mie aluni ma i mie bambini era questo la mia compagnia Lucia era nata a Barlatta provincia di bari ma erano più di 30 che viveva a Milano lei sarà sempre nel mio cuore fiche ho vita
Ciao cara, purtroppo sto vivendo la stessa cosa da Novembre 2015 , il mio compagno si è suicidato in casa e credo solo per colpa mia, lui ha avuto piu’ coraggio di me.
a 16 o 17 anni non ricordo più volevo uccidermi. Venivo da un periodo scolastico molto sfortunato che culminò con la bocciatura. Perdere l’anno significava allontanarmi da una campagna di classe della quale ero innamorato ma con la quale non avevo molta confidenza.Durante l’anno scolastico trascorso insieme non le avevo mai confidato i miei sentimenti. I mesi estivi che seguirono la bocciatura pensai al modo migliore per uccidermi. Ero deciso nel farlo ma non volevo provare dolore. Il malessere che provavo non era dettato solo dalla bocciatura e dal pensiero di non rivedere più quella ragazza. Già allora ero conscio di avere problemi psicologici che mi impedivano di svolgere le interrogazioni senza provare terrore del giudizio altrui. A farmi stare male era il fatto che non avevo potuto dare il meglio di me stesso. Le paure e le fobie, le ansie e le paranoie mi limitavano parecchio. Arrivato a settembre ancora non avevo trovato un modo indolore per farla finita ma poi, forse alla ricerca disperata di un ultima speranza scrissi una lettera alla ragazza che mi piaceva e la consegnai a una sua amica che sapevo abitare nella mia zona. Le dissi di darla alla ragazza e basta e lei così fece. La ragazza che mi piaceva ricevuta la mia lettera mi rispose. Le avevo confidato del periodo che stavo passando ( non le parlai però di quel pensiero che mi sfiorava la mente) e seguitammo nella nostra corrispondenza epistolare per 3-4 mesi. A un passo dal suicidio avevo trovato la mia speranza. Già mi vedevo insieme a lei, i mie sentimenti nei suoi confronti erano più forti ma non avevo il coraggio di incontrarlo ne lei me lo chiese. Un giorno mi mando un ultima lettera nella quale mi spiegava che non poteva più parlare con me perchè la scuola le occupava parecchio tempo. Per qualche anno cercai invano di contattarla ma poi dovetti arrendermi all’evidenza che quella ragazza non provava nulla per me perchè alla fine mi conosceva appena. Credo che per non morire, inconsciamente mi fossi agrrappato a un illusione, avevo riposto in quella storia d’amore inventata tutte le mie speranze di vita. Negli anni seguenti trovai altre cose che mi spingessero a vivere e ora ho quasi 28 anni. L’abbandono della ragazza mi feriì molto tuttavia oggi sono consapevole che sono le sue lettere ad avermi salvato in quel periodo di bruciante dolore. A volte ci ripenso e dico, certo che la vita è comica e beffarda. Mi ha fatto trovare un motivo per continuare a vivere ma il motivo era un illusione. A volte guardando le stelle rifletto che se c’è un destino ha voluto che quella giovane donna piombasse nella mia vita solo per salvarmi la vita e nient’altro.
Bellissima lettera e un’umanità straordinaria… grazie di averla condivisa anche con me.
Purtroppo , come diceva De Andre : “quando si muore si muore soli…” in quel momento ci si sente soli , senza via di uscita.
Oggi gli amici o parenti, non hanno tempo di starti vicino, siamo immersi di impegni, e di piccole o grandi forme di egoismo.
Mio fratello gioca tutti i giorni per 5 ore alla play station , e mia madre resta sola tutti i giorni ….mia madre gli ha dato la vita
quando l’ha fatto nascere , e dopo si è fatta in 10 per noi… si è sacrificata…perché era giusto cosi…ci credeva, ci crede
e lo rifarebbe mille volte, per noi. Io sto in casa tutti i giorni al pc per ore, e mia madre è sempre in casa da sola…
Pigrizia , egoismo, riluttanza a sacrificarsi, e a donarsi gratuitamente . Se non c’è un ritorno, se non si guadagna qualcosa,
perché dovrei sbattermi?…Abbiamo viziato i nostri figli, e non abbiamo insegnato loro il sacrificio e la fatica.
E il valore della vita , come dono , come fortuna. Qualcuno il fatto di essere nati lo vede come una disgrazia,
perché il suo sguardo non è mai riuscito ad andare oltre i suoi problemi, che pur essendo importanti per lui, non
sono nulla in confronto a quello che succede nel mondo. Quindi secondo me , noi proiettiamo i desideri le aspettative degli altri su di noi,
e ci sentiamo colpevoli incompleti, se non siamo in grado di raggiungere un sogno.
Io devo essere sincero, mi dico sempre che piuttosto che essere un peso per i miei figli preferisco togliermi la vita…..
lo so sono limitato, è il mio carattere…più che soffrire mi fa paura non essere autosufficiente.
Uno psicologo un giorno aveva detto, se vedete qualcuno che potrebbe avere l’intenzione di suicidarsi, basterebbe dirgli :
non vorrai mica suicidarti… anche con tono scherzoso… e diceva questo psicologo, questo rompere un segreto , un mondo costruito
solo con le proprie paure e convinzioni per far si che la persona non si suiciderà mai.
Un tempo si era più poveri, ma più felici….si aveva meno cose materiali , ma si donava con gioia , si condivideva… si parlava di più .
L’immagine che ho delle madri di oggi: un tempo ti portavano in carrozzina ti facevano suonare i giochi davanti agli occhi , ti battevano le mani…
ora le mani non le hanno più libere…una spingono la carrozzina, e l’altra tengono in mano un cellulare.
Quindi un mondo sintetico senza contatto umano. Io ogni volta che ne ho l’occasione, abbraccio i miei figli, e li tengo li…stretti a me per
alcuni minuti… in piedi cosi, senza una motivazione…. solo per il desiderio di trasmettergli il mio amore per loro. E so che non è mai abbastanza
, e mi sento in colpa perché potrei dare di più , e non lo faccio unicamente per egoismo. però non è mai troppo tardi….per recuperare, e per migliorare
ogni giorno. Ho appena salvato una mia amica dal suicidio… disperata perché non trova lavoro… gliel’ho letto negli occhi…ha preso le chiavi della macchina , mi fa mi basta una mezzoretta per sistemare tutto… io al momento ero distratto, non ci ho fatto caso… poi dopo 10 minuti sono corso
dove era il garage, che per fortuna non era chiuso a chiave e lei era dentro nella macchina col motore acceso…Non solo le famiglie sono sole…ma spaccate , e divise a loro volta con le 2- o 3 tv in ogni casa , chi in sala , chi in stanza , chi in cucina…. il nucleo è diviso… i valori della famiglia
stanno per cedere…si sgretolano di fronte alla tecnologia… che tende a isolare sempre di più ogni individuo…vedo ragazzi seduti al tavolo nei bar,
e ognuno dentro nel suo mondo virtuale del cellulare. Le macchinette dei bar… non sono altro che un tentativo di scappare dalla realtà … e perché è difficile uscirne… perché la realtà non siamo più capaci di affrontarla. Giampiero.
Buongiorno a tutti i partecipanti di questo forum…ho letto tutte le vostre testimonianze di vita sofferta..di sensi di colpa per nn essere riusciti a salvare la persona amata da se stessa. Sono una ragazza di 42 anni..dico ragazza perché non mi sono mai integrata in questa società..non sono una donna finita…ho disturbi psicologici consistenti e non riesco a condurre una vita sana e socialmente utile…molte.. troppe volte penso di farla finita..da codardi sicuramente…mi sento indegna di stare in mezzo agli altri… Mi vergogno perché nella vita ci sn dolori ben più sconvolgenti come la perdita di un figlio..il figlio che nn ho mai voluto avere,.per paura di donargli i miei geni malati…vi abbraccio tutti..e tu Maria sei una grande donna che ha saputo trasformare questa tua tragedia in opportunità di aiutare gli altri!
Cara Maria, come un’altra Maria hai dovuto subire la perdita più straziante per u genitore. Sono mamma di due figli, più o meno dell’età del tuo quando ha deciso che il cielo era un posto migliore per lui. Nessuna parola umana potrà mai guarire questo dolore straziante che ti accompagnerà sempre ma desidero dirti che dalle tue parole e con le tue parole da iforza a tante altre mamme che magari si trovano davanti dei figli in difficoltà. Credimi, questa è la grande erdità che il tuo bambino ti, ci ha lasciato. Attraverso la tua testimonianza lui è ancora nei nostri cuori.
Un grande abbraccio e un grazie per aver voluto condividere la tua drammatica esperienza.
Valeria
Cara Maria, il tuo bambino sarà sicuramente nella grazia dei cieli.
Mille volte mi sono trovata a desiderare di donare il mio “tempo” a chi non ne ha più, un regalo da una persona che non lo desidera piu’. so che non è possibile, ma sarebbe il mio regalo.
Maria. Mi sembrava di leggere un qualcosa, scritto da Natalia Ginzburg. Scrivi benissimo e con una lucidità ferrea, pensa che inizialmente non avevo neanche capito fosse vero il tuo post. Il distaccamento è la patria dell’arte e a quanto ho capito il tuo insegnare italiano non è vacuo. Questa lucidità e distaccamento è la patria dell’arte e dunque della vita e del grande desiderio, si sente. consiglio vivamente di dedicarti , se non lo fai già, alla scrittura che diventa automaticamente autoanalisi durante il quale si analizzano freddamente i mali della propria vita, talmente da far emerger le Bellezze celate da questi mali.
Consiglio anche per anonimo che si trova nello stato del figlio.
non faccio complimenti su qualcosa che non so come il tuo cammino verso dio e gli orti e i metodi vari ma verso il tuo modo di scrivere che dimostra effettivamente la tua capacità di accettazione e comprensione.
Ciao Maria, mia mamma si è suicidata un anno fa nello stesso modo di tuo figlio, anche io mi sono chiesta cosa avesse pensato in qugli ultimi momenti e io ho pensato le stesse cose che tu hai pensato. di non aver fatto abbastanza..forse quindi non c’entra essere madri o figlie, si tende a colpevolizzarsi comunque. Mi sono ritrovata nella tua consolazione degli orti, nella natura che dà di nuovo speranza, a me è successo con i cani, nel seguirli, studiarli, capirli..mi stanno salvando. Perchè è di salvarci che si parla. Mi sono ritrovata nel fatto che conforto alcune volte anche io con un semplice sorriso. E’ come se questa tragedia mi rendesse più forte degli altri. Ho pianto notti abbracciata solo al mio cane, desiderando come non mai di poterla abbracciare ancora. Non so cosa pensare di lei, mi manca tantissimo ed era una persona bellissima. Anche io ho pensato “perchè lei? con tutta la gente odiosa che c’è?perchè si è sentita così inadeguata?”. Mi sento così in colpa e allo stesso tempo arrabbiata con lei. E ho bisogno di parlare con qualcuno che non sia un amico o un parente. Un dolore così forte uccide qualunque amicizia.
Nessuno conosce il cammino che porta a Dio, non è vero , come si chiede l’utente poco prima, che l Angelo Custode non c’era, a volte la gente non ci ascolta, non capisce i nostri segnali, Noi ogni giorno tentiamo di salvare molta gente, a volte ci riusciamo, altre volte, anche noi possiamo fallire la Nostra missione, poi, non si può salvare gente che non vuole essere salvata, ma questo è un altro argomento. Il suicidio è la conseguenza di una disperazione, la perdita di un Amore, senza Amore non si vive, la perdita di un lavoro, i motivi sono molteplici, è il male nel mondo, ci sono persone talmente fragili , che in quell’istante non ragionano più, il loro cervello va in corto circuito, lo pensano il suicidio, ma solo perchè vorrebbero cancellare quel dolore ingiusto che in quell’istante stanno provando, quando si viene lasciati dall’Amore, un Amore a senso unico, un Amore al solo fine di interesse, innamorarsi di una persona sbagliata, si, è terribile, non è giusto, tutti noi abbiamo diritto di essere felici, sia i buoni, sia i cattivi, ritengo che, quando si viene lasciati, è sempre la controparte a subirne le conseguenze, e molte volte , non accetta la cosa, e non supera da sola il dolore, no, ci sono cose nella vita che non dovrebbero succedere, il suicidio non è la soluzione, è solo la conseguenza di un’ingiustizia molto dolorosa, che non tutti sanno affrontare, i familiari non ascoltano, gli amici,rimangono indifferenti, e un nuovo amore non lo si trova un istante dopo..mi dispiace che Noi possiamo fallire le Nostre missioni.
Ciao,
mia madre è morta da poco, era anziana, non si è suicidata ma io sono disperata e sconvolta dai sensi di colpa, per averla lasciata troppo sola, per non aver fatto e detto tante cose………….Sono sola, non ho figli, non ho fratelli, anche mio padre, che era tanto buono, è morto da qualche anno dopo anni di calvario (aveva l’Alzheimer). Non sono credente, vorrei tanto esserlo, so che non soffrirei tanto se sperassi in un’altra vita, se pensassi che dal cielo i miei genitori mi possono vedere. Non credo di poter aiutare nessuno in questo
momento, sono troppo pessimista riguardo alla vita. Per il momento ho le gatte,fra cui la gatta che mia madre adorava tanto. Mi aiutano un poco ma sono vecchie, due anni 16 anni, due 17. Quando non ci sarà più neanche la gatta di mia madre non so cosa farò. Tu hai altri affetti oltre al cane?
Non ti conosco ma sento di volerti bene.
Ma Dio dov è quando succedono ste cose ? Anzichè affidare un angelo custode a tutti noi, che probabilmente in quell’istante di smarrimento non c’era, o se c’era dormiva, perchè non fa in modo di affidare un vero Amore ad ognuno di noi ? Chi viene lasciato dall’amore della propria vita, o anche una semplice partner di turno..perchè in quel periodo è pur sempre una persona importante, sono tutte mazzate, è uno stress a volte insopportabile, quella certa persona per noi è insostituibile, venire lasciati è come perdere una parte di noi, è una morte se vogliamo, lo so bene come ci si sente senza amore o amare una donna che non ci corrisponde ma ci usa, non siamo noi a scegliere con chi innamorarci, è l’amore che sceglie noi, e queste storie di suicidi sono cose serie, la vita non è giusta, il mondo gira male, la gente è cattiva, io li capisco chi decide di suicidarsi, non so nemmeno che consiglio dare , perchè non ci sono consigli o suggerimenti, il dolore fa parte della vita, sono vicino a chi in questo momento sta soffrendo per amore, forse, bisognerebbe piangere, sfogarsi, non vergognarsi di trattenere le lacrime, perchè è uno sfogo.
purtroppo è tutto un susseguirsi di eventi che inducono ad una persona sensibile a non credere di vivere anche se si è vivi ma si può essere morti anche da vivi
Mi sono trovato quasi nella stessa situazione, e posso dirti da figlio che non l’ho mai fatto per via di mia madre.Parere personale la colpa non e stata tua ,puoi essere stata un ottima madre …. il problema e questa societa
caro Sergio, grazie per il tuo post. Se ti fa piacere e ne senti il bisogno puoi scriverci a soproxi@virgilio.it
cari saluti
Paolo
progetto soproxi
Ciao,
ogni tanto mi siedo al computer e digito la frase “suicidio di un figlio” sperando che venga fuori qualcosa che mi aiuti. Oggi ho trovato la tua lettera e conosco ciò che provi, in effetti c’è un desiderio di condividere il proprio dolore con altri che hanno provato. Non ti basta più l’amica, la sorella o la psicologa ma vuoi incontrare altre persone. Purtroppo nella mia zona non ce ne sono. O meglio trovo gruppi di rielaborazione del lutto dove incontro persone che hanno perso mariti, mogli e anche figli ma il destino ha scelto per loro e per me non è la stessa cosa. Io credo di poter superare un giorno il suo trapasso ma non so quando e se arriverà il momento in cui accetterò la modalità con cui se n’è andato. Aveva 24 anni ed io credo di non essere stata una brava madre. Mi fa soffrire la sua sofferenza, gli ultimi momenti di disperazione in cui si sentiva da solo.Tante volte gli ho detto che le persone quando crescono devono affrontare le proprie responsabilità, i propri dubbi, le proprie paure. Ma non intendevo questa soluzione. Parlavo di tutto con lui ed era come molti che scelgono questa strada un animo particolarmente sensibile, non riusciva ad accettare l’ipocrisia delle relazioni, la formalità del vivere, l’apparenza. Leggeva molto, suonava, cucinava piatti curati e buoni contento dei suoi risultati. Ma faceva tutto in casa, non si confrontava con l’esterno. La nostra casa era il suo rifugio, il suo conforto ma anche la sua prigione. quando ho tentato di farlo uscire dal nido in modo forzato, dopo mesi in cui cercava una collocazione, un lavoro in qualche città d’Italia, ha deciso di concludere la sua vita terrena. Molte volte sono arrabbiata con altri genitori che hanno dei figli con i quali hanno rapporti bruttissimi, senza dialogo. Luoghi famigliari dove vive l’ignoranza, dove non c’è scambio intellettuale, dove le regole morali nei confronti del prossimo sono spesso approssimative e condannano l’immigrato, il povero, il disagiato psichico, gli omosessuali, le lesbiche. Persone che vengono catalogate e accusate con superficialità come diverse. Vedo figli stupidi ed arroganti che vivono ma il mio no. e mi chiedo perchè. grazie ciao un abbraccio
Silvia vorrei contattarti. Spero leggerai questo messaggio. Lo spero davvero molto.
ti ho mandato una mail se vuoi mi puoi scrivere.. ciao Silvia
anch’io cerco sempre qualcuno che scriva su questo preciso argomento, e oggi rispondo a te pe rla prima volta.
ci sono dei momenti nella vita, che ci si sente talmente soli soprattutto quando hai un problema la gente scappa..parenti amici tutti ragazzi fatevi coraggio
Cavoli la tua storia mi ha commossa moltissimo mi dispiace tantissimo! Ora devi farti coraggio lui vivrà sempre nei tuoi ricordi.
mi sto trovando nella stessa situazione di tuo figlio e penso che, come lui, non riuscirò a reagire. da quello che hai scritto posso solo lontanamente immaginare come potrà sentirsi mia mamma
carissimi, quando si sta male, troppo male, si può avere la senzazione di non avere speranza, ma prova a cercare aiuto parlandone con i tuoi genitori, amici, il tuo medico di fiducia ed esprimi quesra disperazione, quasta senzazione di non farcela più……E’ fondamentali che ne parli apertamente con qualcuno. Paolo
dovete capire che il suicidio non serve a nulla ,lo sò che è difficile in quei periodi ma si deve andare avanti,quando uno pensa al suicidio pensa che poi si continui a vivere felici,non è vero uno non ritorna più indietro,sono solo momenti passeggeri ,che passano abbiate speranza in voi stessi,credete in voi,mettete in dubbio gli altri, andare per la vostra strada,e vedrete che poi vi ritroverete un bel giorno a ridere dicendo :Ma quando sono stato stupido a pensare a ciò! FORZA RAGAZZI!
mio fratello si è suicidato 23 giorni fa…. mia madre è devastata, io non ci posso credere, ti vorrei dire le stesse cose che avrei tanto voluto dire all’amore della mia vita, al sangue del mio sangue,al mio piu grande amico A TUTTO C’è RIMEDIO, solo la morte non ne ha, ..mi ha lasciata sola, io non ho piu una guida, mi sento persa devastata,arrabbiata triste…perche????? mi hai lasciato ?, perche non mi hai pensato..e io come faccio? tu sei la mia vita, il mio amore
Luii mi ha sempre protetta, e ti giuro che vorrei raggiungere il mio fratellone, non lasciarlo solo…. ma poi? mia mamma?
ti supplico … no!!!!!!!!!
le lacrime sono tante,troppe..il cuore è stretto che non mi fa respirare dal dolore
Cara Irene, ti siamo vicini. Scrivici ancora (info@soproxi.it), possiamo provare ad aiutarti. P
Sono tanto triste a ripensare a quello che ha fatto mio fratello quel maledetto 11 ottobre ’18. Ripenso a quei momenti passati insieme a Firenze piuttosto che in vacanza, eravamo spensierati, era tutto bello… Ora non posso accettare un gesto simile, perché lo hai fatto Michele, tu che eri la mia guida spirituale, il fratello minore di un anno, ma geniale in tutto, forte e intelligente.. Tutto questo mi fa rabbia, e a mamma forse non avremmo dovuto dire la verità, sai che dolore x una mamma venire a sapere di una simile tragedia.
Caro anonimo, sono Maria, quando una persona vuole suicidarsi, è in un momento di grande dolore e debolezza e proprio per questo può e deve essere aiutato.Fatti ancora vivo..Ti ringrazio per il sentimento di condivisione che ti ha spinto a scrive
Sono Maria e qualche giorno fa ho letto il messaggio di Vale, è stato una carezza per il mio cuore, ho ringraziato dentro di me perché non so rispondere (non sono brava a destreggiarmi con il computer). Ho letto ieri il tuo messaggio e ho
cercavo un modo per suicidarmi,sono sposato con 3 figli ,ho problemi di lavoro.ecc
ma poi ho iniziato a leggere il tuo dolore come mamma e il conforto che hai ricevuto
ho pianto e ho capito che dar fine al mio dolore ne avrebbe causato molto di piu nella mia famiglia,ho deciso di dormire e pregare che questo male mi lasci vivvere e non morire…………
carissimo (non conosco il tuo nome, non avendo firmato), grazie per il messaggio di speranza che ha lasciato. Se hai bisogno di parlare per provare a cercare una soluzione, fatti vivo e scrivici (indirizzo soproxi@virgilio.it)
Paolo
progetto soproxi
Ho letto la tua storia, inutile dirti che mi sono emozionato. Penso ogni parola sia superflua e che nessuno possa davvero capire il dolore di una madre come te. Dal profondo del cuore ti faccio un grande in bocca al lupo per tutto, reagisci con forza e giustizia, e continua a fare le cose che ti piacciono. Un abbraccio di cuore . Vale