Il surrealismo di Magritte a volte è spiazzante. Il pittore belga è entrato nell’olimpo degli artisti grazie alle sue associazioni audaci, a volte così immediate da risultare più eloquenti di qualsiasi altra rappresentazione realistica. In uno dei suoi dipinti più famosi Magritte ci mette davanti ad un’immagine scioccante, a prima vista ermetica ed incomprensibile ma a guardar bene vera più che mai.
Gli Amanti (Les Amants) è un dipinto del 1928 che rappresenta il bacio fra due amanti. La scena potrebbe essere una delle più romantiche al mondo, se non fosse che il pittore ha deciso di coprire entrambi i volti con un drappo bianco che blocca il contatto fra le labbra dei due, impedisce la visione reciproca nonché l’avvicinamento creando una barriera emozionale che per contrasto accresce l’attrazione dei corpi dei due amanti. Guardiamo il dipinto e restiamo interdetti davanti all’impossibilità che quel bacio si compia. Il gesto dell’uomo che tenta di avvicinare la donna a sé prosegue plausibilmente nelle braccia che non vediamo nel taglio del dipinto, ma che sembrano voler avvicinare e stringere a sè l’amante. La donna si lascia prendere con trasporto, lo stesso che trasuda dalla tensione del suo petto che si avvicina a quello dell’uomo. Entrambi sono vestiti in maniera elegante, la scena si svolge in un interno vuoto la cui parete di fondo resta aperta in una indefinita tonalità scura. Il rosso della parete laterale richiama lo stesso del vestito della donna e il cornicione del soffitto rimanda ad un interno sicuramente non povero, in un certo senso familiare. Ma è il bianco del drappo che domina il dipinto.
Quel drappo è il velo che il pittore pone su una relazione amorosa e che simboleggia tutto lo strato invisibile di gesti, parole, sensazioni, sguardi che si susseguono in un rapporto fra due persone, che sia amoroso o meno. Allo stesso modo, il drappo bianco è l’elemento che accomuna gli amanti e che li proietta in una dimensione comune, quella dell’assenza, dell’invisibile, dell’aldilà e quindi della morte.
Lo stesso anno in cui Magritte dipinge Gli Amanti, muore suo padre. Sedici anni prima Magritte aveva perso la madre, morta suicida gettandosi in un fiume avvolta nella sua camicia da notte bianca (oppure si narra anche in un asciugamano). La ricorrenza del drappo bianco nei dipinti di Magritte è un dato di fatto e assume di volta in volta un simbolismo diverso. Nel caso de Gli Amanti può essere letto come la primissima negazione dell’amore fra i suoi genitori conseguente alla morte della madre, mentre esteso ad un livello più universale rispecchia tutto quello che si inserisce invisibilmente in un rapporto amoroso e che resta spesso taciuto, impedendo la comunicazione e di conseguenza il compimento totale dell’amore stesso.
Ci si chiede allora, quale valore dare a quel drappo bianco per l’artista Magritte? Si tratta di un modo per indagare la realtà? Di un espediente per esprimere il suo messaggio e se sì, in che modo? Ogni artista sceglie il suo mezzo più appropriato e non è un caso che Magritte inserisca più volte il drappo bianco nei suoi dipinti. Assumere che il drappo bianco rimandi al suicidio della madre è probabilmente la spiegazione più semplice che ci si possa dare. E se invece di vederlo come “marchio distintivo”, come una “macchia”, si provasse a percepirlo come un complementare canale di accesso ad un messaggio?
In fin dei conti Magritte parte da un avvenimento e lo traspone in un’altra dimensione. L’artista si chiede probabilmente cosa rimane, soprattutto dopo la morte anche del padre… Quello che rimane è probabilmente proprio quel drappo, quel velo, quello strato di emozioni fra i due amanti, taciute ma esistenti: l’amore.
Viene voglia di toglierlo, quel drappo, e forse è proprio quello che Magritte ci vuole invitare a fare. Superare il livello di incomunicabilità presente in una relazione, avendo il coraggio di guardare negli occhi l’altra persona, ascoltare, fare un passo indietro, svelarsi…
Scoprire il drappo, invertire il senso della pistola, allentare il cappio, andare incontro invece di lasciarsi precipitare.
(Marina_SOPRoxi)