CAGIONEVOLE ESISTENZA
A te che non ci sei più
È che ti senti un nodo in gola,
una bolla d’aria che vaga sola
di quella speranza di cui la vita si nutre,
anche se “ morte “ è un fantasma chiuso,
avviluppato nella nostra anima
a volte scura che si schiude lieve,
quando su se stessa si racchiude
un malanno truce che scurisce in volto;
ch’esce dal suo cantuccio d’ombra
quando l’asma a poco a poco
si disperde; un disciogliersi d’affanni
e di certezze, verso loschi lidi
di fragilità che spesso resta e permane!
È che ti nascondi dietro sbarre
che pensi siano tonificate. Credi
che ogni temporale d’acqua, nasca
dal didentro del tuo pensiero
tutt’altro che distratto:
un lampo inclinato lungo un canale
pieno di croci e di sobborghi,
un fazzoletto usato perché di lacrime
un pezzo di campo hai concimato;
ch’escono dagli argini di occhi usati
per piangere distanze d’un presente
che non t’assomiglia più; un vento che
s’alza all’improvviso quando ti senti solo
tra la gente che non ti conosce
nemmeno quando urli il tuo nome…
e un’eco, che risuona la tua voce
ormai strozzata dentro una vallata greve,
che s’assottiglia diradandosi.
Fabio Strinati